Ricattava i negozianti dicendo: «Dammi i soldi o ti taglio la gola». Arrestato immigrato

Ricattava i negozianti dicendo: «Dammi i soldi o ti taglio la gola». Arrestato immigrato
Minacciava i commercianti di picchiarli o addirittura che li avrebbe uccisi tagliandogli la gola se non gli avessero dato i soldi o la merce che di volta in volta lui chiedeva...

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Minacciava i commercianti di picchiarli o addirittura che li avrebbe uccisi tagliandogli la gola se non gli avessero dato i soldi o la merce che di volta in volta lui chiedeva quando si presentava nei loro negozi. E' stato arrestato con le pesanti accuse di estorsione e rapina un giovane tunisino residente a Martinsicuro (Teramo), figlio di un uomo già salito alle cronache qualche anno fa, diventato il terrore di alcuni esercenti del posto.

L'arresto è scattato dopo un'indagine condotta dai carabinieri e su esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla procura e firmata dal gip. Sono stati, infatti, proprio i militari di Martinsicuro a riuscire ad individuare le vittime e a carpirne la loro fiducia, riuscendo in questo modo a convincerle a denunciare l'accaduto. I fatti risalgono allo scorso mese di luglio. Secondo la ricostruzione degli investigatori sarebbero almeno quattro gli esercizi commerciali dove il giovane tunisino si è presentato, due sono gestiti da italiani e due da cittadini extracomunitari, e da lì, arrivando a minacciare di uccidere i commercianti, ne è uscito con soldi e merce presa senza pagare.

Il tunisino, così come spiegano le forze dell'ordine che hanno eseguito la misura, «contava sull'impunità grazie al timore che era capace di ingenerare nei suoi interlocutori, anche per i suoi pregiudizi penali». Addirittura sarebbe arrivato a minacciare di tagliargli la gola se non avesse ottenuto ciò che chiedeva. Nel corso delle indagini, inoltre, è pure emerso che sempre il giovane finito in carcere sarebbe pure responsabile del tentativo di rapina di una bicicletta ad un ragazzo di Martinsicuro. Non è escluso, comunque, che anche altri commercianti siano rimasti vittime dell'indagato, ma per paura di ritorsioni, siano rimaste in silenzio. Le indagini adesso proseguono in questo senso.

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Il Messaggero