L'Aquila, violenta rapina nella struttura per pazienti psichiatrici: misure cautelari per sei persone

I fatti si sono verificati a gennaio, di notte: rubati 1.400 euro

La Polizia al Progetto Case
L'AQUILA - Individuate dalla Polizia dell’Aquila le 6 persone, ( tre maggiorenni e tre minorenni)  che lo scorso 23 gennaio, in piena notte, si erano...

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L'AQUILA - Individuate dalla Polizia dell’Aquila le 6 persone, ( tre maggiorenni e tre minorenni)  che lo scorso 23 gennaio, in piena notte, si erano introdotte all’interno dell’ appartamento, di proprietà del Comune, al Progetto C.A.S.E. di Bazzano e avevano consumato una violenta rapina  approfittando dell’assenza, in quell’orario, degli operatori socio sanitari e della minorata difesa dei tre pazienti maschili presenti, in quel momento, all’interno dell’appartamento adibito a struttura socio sanitaria residenziale destinata ad ospitare soggetti maschili con disturbi psichiatrici in riabilitazione in carico al Centro di Salute Mentale dell’Asl di L’Aquila. 

Per le sei persone, a seguito delle indagini della Squadra Mobile coordinate dalla Procura Ordinaria della Repubblica di L’Aquila e dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila sono scattate le misure cautelari emesse dai competenti Gip dei due Tribunali, eseguite nelle prime ore di oggi: carcere per uno dei tre maggiorenni (un rumeno del 1997), arresti domiciliari per gli altri due maggiorenni (un macedone ed un italiano entrambi del 2005) e collocamento in comunità per i tre minorenni (2 italiani rispettivamente del 2008 e del 2007 e un cubano del 2008).

LA RICOSTRUZIONE

Le indagini hanno permesso di ricostruire che, quella notte, alle ore 4 del mattino circa, dopo aver suonato ripetutamente al campanello dell’appartamento ospitante i suddetti tre pazienti vulnerabili ma in fase di riabilitazione, dopo che uno di loro aveva aperto la porta,  i 6 indagati sono entrati con irruenza e con minaccia aggravata, consistita nel brandire una spranga di ferro di circa mezzo metro, e nel far valere la loro superiorità numerica, hanno intimato alle vittime di non muoversi e consegnare loro soldi, tabacchi e psicofarmaci.   

Inoltre, una volta appreso dalle vittime che i beni erano custoditi in una stanza degli operatori sanitari chiusa a chiave, hanno sfondato la relativa porta di ingresso spezzandone il telaio con spallate, calci e con la spranga di ferro e si sono appropriati di 1.481 euro,  in  parte trovati nella disponibilità dei singoli pazienti e in parte nella loro cassa comune che è stata forzata. Gli indagati si sono appropriati, inoltre, di 6 confezioni di psicofarmaci destinati agli ospiti della struttura e di proprietà dell’Asl, di una stecca di sigarette, dei documenti di identità degli stessi, nonché di due carte di credito.

L’intervento coordinato della Squadra Mobile ha consentito di ricostruire l’intera vicenda e di offrire pronta tutela alle persone offese.

 

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Il Messaggero