Pestaggio durante il raduno degli alpini: condannato a 3 anni. Ma la sentenza cadrà in prescrizione

Pestaggio durante il raduno degli alpini: condannato a 3 anni. Ma la sentenza cadrà in prescrizione
Durante l’Adunata nazionale degli Alpini, si erano resi responsabili di due aggressioni, di cui una brutale nei riguardi di due ragazzi aquilani, più giovani. Per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Durante l’Adunata nazionale degli Alpini, si erano resi responsabili di due aggressioni, di cui una brutale nei riguardi di due ragazzi aquilani, più giovani. Per questo motivo il Tribunale dell’Aquila, ha condannato recentemente alla pena di 3 anni di reclusione uno dei responsabili: un 20enne di origine albanese ma da tempo residente in città, assistito dall’avvocato Sonia Giallonardo del Foro dell’Aquila. Condanna, da precisare, destinata a cadere in prescrizione tra pochi mesi, tenendo conto del tempo necessario al giudice per il deposito della sentenza (90 giorni) oltre al preannunciato ricorso in Appello da parte dello stesso avvocato Giallonardo.


L’altro autore dell’aggressione, di 22 anni, cittadino colombiano anche lui residente in città, già da tempo ha definito la propria posizione, dopo aver aderito al rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena.

Entrambi erano accusati, di aver aggredito e minacciato i due giovani aquilani nei pressi di una bancarella a Santa Maria Paganica nel maggio 2015. Uno dei due aggrediti aveva riportato la frattura della mandibola, particolare (come evidenziato nell’atto di costituzione di parte civile presentato dall’avvocato Gregorio Equizi che assiste le due parti offese) che lo aveva costretto a subire più di un intervento chirurgico.

L’aggressione, ricostruita dagli agenti della Squadra volante della Polizia, era avvenuta per futili motivi, forse dovuti all’abuso di sostanze alcoliche. Una violenza che all’epoca aveva provocato in città molto sdegno considerando il contesto di festa e di tranquillità che l’Adunata nazionale stava regalando in quei giorni agli aquilani con una festosa “invasione” di penne nere che ancora tutti ricordano con nostalgia. Solo per miracolo l’aggressione non si era trasformata in tragedia visto che ad un certo punto era saltato fuori anche un coltello e la minaccia: «Ti ammazziamo!».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero