Pugno al professore dell'Alberghiero, oggi si decide sulla sospensione dello studente

Pugno al professore dell'Alberghiero, oggi si decide sulla sospensione dello studente
Una sospensione dalle lezioni a partire da 14 giorni, commutabile a discrezione dell’autorità scolastica in attività di tipo riparativo da svolgere in...

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Una sospensione dalle lezioni a partire da 14 giorni, commutabile a discrezione dell’autorità scolastica in attività di tipo riparativo da svolgere in strutture sociali come Caritas o residenze per anziani. È l’alternativa che oggi si troverà ad affrontare il consiglio di istituto dell’alberghiero De Cecco di Pescara, convocato per assumere la decisione disciplinare sull’aggressione di un professore a opera di uno studente. Un ragazzo a dir poco problematico, anche alla luce dei precedenti che, via via, emergono delineando un curriculum in cui brillano almeno un paio di precedenti nel corso del passato anno scolastico.

A doppia opzione corrisponderà con molta probabilità una doppia lettura da parte dell’organismo convocato dalla preside Alessandra Di Pietro, le cui dichiarazioni della vigilia lasciano intendere la volontà di un intervento più orientato al recupero che alla mera punizione. All’interno della scuola, però, non soltanto una parte del corpo docente, ma addirittura molti studenti premono per una sanzione esemplare, capace di ristabilire la correttezza di relazioni tra allievi e corpo docente. Di certo c’è che un’eventuale sospensione di due settimane e oltre, al di là dell’eventuale obbligo di frequenza, avrebbe un riflesso sulla condotta equivalente di fatto a una bocciatura anticipata.

Disciplina a parte, anche la questura si starebbe interessando all’accaduto. Il docente colpito con un pugno durante una lezione nel laboratorio cucina, un luogo per ovvi motivi tra i più delicati dal punto di vista della sicurezza, è attualmente in malattia, dopo essere stato refertato in pronto soccorso. Si cerca di valutare i margini per un intervento d’ufficio della polizia, a prescindere dalla volontà del docente di presentare una querela contro il ragazzo. Tutto dipende dall’entità delle lesioni riportate, ma anche dalla qualificazione giuridica del ruolo del docente, considerato dalla Cassazione pubblico ufficiale.

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Il Messaggero