Ucraini tornano dopo appena 24 ore a Teramo: il centro di accoglienza campano era fatiscente

Ucraini tornano dopo appena 24 ore a Teramo: il centro di accoglienza campano era fatiscente
Tornano in Abruzzo i profughi ucraini trasferiti meno di due giorni fa in un centro d'accoglienza nella Campania: la struttura è fatiscente e le condizioni igienico...

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Tornano in Abruzzo i profughi ucraini trasferiti meno di due giorni fa in un centro d'accoglienza nella Campania: la struttura è fatiscente e le condizioni igienico sanitarie non sono idonee per vivere. «Nemmeno gli animali in Ucraina teniamo in queste condizioni, come si fa a portare delle persone civili?», dice con le lacrime agli occhi Natascia. Poi racconta di aver chiamato i carabinieri e che loro le hanno fatto firmare un foglio di denuncia. Dopo qualche ora sono arrivati dei pulmini. Loro hanno di nuovo ricaricato tutti gli scatoloni che ancora non avevano disfatto e sono ripartiti per ritornare in Abruzzo.

«Quello che è successo è pazzesco - non si dà pace la donna - con noi c'è anche una bambina di sette mesi che è nata in Italia. Siamo tutte mamme con figli piccoli. Davvero non capiamo perché non è stato controllato prima di farci partire per quel tugurio. Questa non è accoglienza. Gli uomini della protezione civile ci avevano detto per convincerci che ci avrebbero portato in un posto bellissimo, meglio da dove siamo stati fino ad ora. Ci hanno presi in giro. Questo non è corretto. Io ho ricordato loro che noi non siamo qui perché abbiamo voglia di stare, ma perché qualcuno ci sta bombardando da mesi».


Nel contempo ieri mattina si è tenuto un nuovo vertice sull'argomento all'hotel Corallo a Giulianova. La riunione è stata presenziata dal direttore generale dell'Agenzia di Protezione civile della Regione Abruzzo Mauro Casinghini, presenti alcuni albergatori e ucraini. Alla fine si è deciso di spostare 400 profughi ospitati nei Comuni di Giulianova a Montesarchio, in provincia di Benevento, sempre in Campania.

«Un trasferimento spiega Casinghini - che segue le direttive del decreto ministeriale voluto dal governo Draghi e che mira a raggiungere una migliore integrazione. Un' accoglienza diffusa a livello nazionale. Ovviamente, non potendo garantire ancora l'accoglienza gli alberghi vengono spostati in una situazione molto più strutturale. Anche dal punto di vista dei servizi e della vita normale si tratta di strutture che garantiscono una cucina e un appartamento normale. Insomma, la capacità e la possibilità di vivere normalmente al di fuori di una stanza d'albergo». Ma non la pensano così gran parte dei profughi che sono sul territorio da quasi otto mesi e si sono ben ambientati nel territorio e nel tessuto sociale. Ieri mattina delle donne ucraine hanno dato vita ad una petizione-appello, per scongiurare il trasferimento. I profughi ospitati a Roseto, per lo stesso motivo, hanno preparato un documento corredato anche di materiale fotografico, da inviare al presidente della Repubblica Mattarella, al neo presidente del consiglio Giorgia Meloni e al presidente delle Regione Abruzzo Marco Marsilio.
 

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Il Messaggero