Profuga ucraina partorisce il quinto figlio in Abruzzo

Profuga ucraina partorisce il quinto figlio in Abruzzo
Era fuggita dall'Ucraina con il marito e quattro figli. Sì, anche il marito perché chi ha tre o più figli ha diritto di uscire dal Paese come profugo e...

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Era fuggita dall'Ucraina con il marito e quattro figli. Sì, anche il marito perché chi ha tre o più figli ha diritto di uscire dal Paese come profugo e raggiungere altre nazioni. Lei ieri ha dato alla luce il quinto figlio in Abruzzo, il primo nato in Italia, si chiama Richard. La famiglia di profughi di Dnipro aveva raccolto l'invito di Nadia Fedirko, ucraina di Leopodi che vive a Giulianova, punto di riferimento di tutti i connazionali che hanno lasciato il loro Paese sotto le bombe.

«La conoscevo da tempo - racconta Nadia- è una dottoressa, una nutrizionista, eravamo amiche quando potevano vivere tranquillamente a Leopoli e Dnipro. Poi la guerra ha cercato di dividerci ma io, appena tornata in Italia dopo la morte di mia madre, l'ho invitata a seguirmi con la sua famiglia. E Khrystyna non ci ha pensato su due volte, è arrivata a Giulianova e ha trovato ospitalità al Parco dei Principi della famiglia Olivieri, «dove conferma Nadia - è stata e sta benissimo con i suoi figli che possono finalmente godersi anche un po' di mare».

Inizialmente lei e suo marito, come volontari, aiutavano i concittadini nei campi di accoglienza, successivamente, con l'avvicinarsi della data prevista per il parto, hanno deciso di venire in Italia per far nascere il bambino in un luogo sicuro. La coppia è arrivata in Italia il 24 febbraio ed è stata accolta a Giulianova a casa di Nadia. La famiglia è stata ospitata, successivamente, in hotel e grazie alla rete di servizi socio sanitari tra territorio (protezione civile, centri hub) e ospedale di Sant'Omero  è stato possibile garantire un fine gravidanza e una nascita sicura e serena del bambino. Il piccolo è nato il 4 giugno nella divisione di Ostetricia e Ginecologia di Sant'Omero, diretta da Alessandro Santarelli. Pesa 3 chili e 700 grammi. Sia la mamma che il piccolo stanno bene: e nel pomeriggio di ieri sono stati dimessi.
 

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Il Messaggero