La bandiera dei pirati al posto del Tricolore: «Era solo uno scherzo». Denunciati per vilipendio

La bandiera dei pirati al posto del Tricolore: «Era solo uno scherzo». Denunciati per vilipendio
Una goliardata è costata cara a tre giovani di Cerchio segnalati per aver ammainato il tricolore e innalzata la bandiera dei pirati con la scritta “Riprendiamoci il...

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Una goliardata è costata cara a tre giovani di Cerchio segnalati per aver ammainato il tricolore e innalzata la bandiera dei pirati con la scritta “Riprendiamoci il paese”. Ora sono stati denunciati per vilipendio alla bandiera italiana. Tra l’altro avevano lasciato bottiglie e bicchieri abbandonati per terra. La loro colpa? La settimana scorsa, per divertimento, i tre ventenni durante la notte avevano deciso di sostituire il tricolore con il simbolo dei pirati e avevano bevuto lasciando i rifiuti all’interno del monumento ai Caduti.


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Il sindaco di Cerchio, in provincia dell'Aquila, Gianfranco Tedeschi, aveva subito segnalato il grave episodio ai carabinieri della compagnia di Avezzano precisando: «Questa è opera di ragazzi “grandi” ci vuole impegno e forza per distruggere questi elementi di arredo. Mi auguro che non ci siano più scuse, neanche dei genitori, per giustificare queste azioni». In pochissimo tempo, anche grazie alle telecamere, i militari sono riusciti a scovare i responsabili. I carabinieri della Compagnia di Avezzano, al comando del capitano Pietro Fiano, e i colleghi della Stazione di Cerchio, dopo indagini lampo, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura di Avezzano tre ventenni del posto per reati contro la persona e il patrimonio, poiché si sono resi responsabili di vilipendio della bandiera nazionale italiana. I militari, grazie a tempestivi accertamenti e riscontri, hanno appurato che i giovani, nel corso della nottata alcuni giorni fa, avevano ammainato la bandiera italiana collocata su un’asta situata al monumento dei caduti. I giovani, messi davanti alle loro responsabilità, hanno ammesso l’accaduto dicendo però: «Era solo uno scherzo, una bravata notturna».  Che pagheranno cara però: i tre giovani ora dovranno rispondere in Tribunale, davanti a un giudice, di un reato piuttosto grave: vilipendio alla bandiera.
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Il Messaggero