Finti baci rubati e film hard ricattati Pezzopane e Chiodi quattro persone sotto inchiesta

Stefania Pezzopane e Gianni Chiodi
L'AQUILA - Dalla realizzazione di un film “hard” passavano alle manipolazioni di fotografie con tanto di “bacio rubato” sulla guancia fuori dal palazzo della Regione...

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L'AQUILA - Dalla realizzazione di un film “hard” passavano alle manipolazioni di fotografie con tanto di “bacio rubato” sulla guancia fuori dal palazzo della Regione ad una candidata alle passate elezioni regionali.




Erano abili con l’informatica e avevano architettato un articolato e trasversale piano per estorcere denaro alla senatrice aquilana del Pd, Stefania Pezzopane e all'ex governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Nei giorni scorsi la Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila (procuratore capo, Fausto Cardella e sostituto Antonietta Picardi) ha chiuso le indagini preliminari portate avanti dalla Digos dell'Aquila a carico di quattro persone indagate in concorso per il reato di estorsione.



IL CLAN

Si tratta di Gianfranco Marrocchi di 60 anni di Pescara, residente a Lucoli; Giovanni Volpe di 59 anni di Battipaglia; Raimondo Onesta di 40 anni di Roma, residente a Pratola Peligna ed infine Marco Minnucci di 29 anni di Fermo, residente a Porto San Giorgio, assistiti dagli avvocati Angela Maria Marinangeli, Alessandra Spadolini e Paolo D'Amico, tutti del Foro dell'Aquila. tampinavano Chiodi affermando di avere la disponibilità di foto personali e la disponibilità economica per la produzione di un film hard sulla sua scappatella extraconiugale con la consigliera regionale di Parità, Letizia Marinelli e per questo volevano indurre Chiodi a versare somme di denaro per avere il suo silenzio. Onesta in particolare avrebbe sollecitato Chiodi a prendere contatti con Marrocchi e Volpe che nel frattempo avevano pubblicizzato l'intenzione di realizzare il film (chiedendo anche alla Marinelli di partecipare quale co-protagonista, anche se lei ha preso le distanze in un secondo momento quando si è resa conto dell'attività truffaldina del terzetto) che sarebbe dovuto uscire nel mese di maggio 2014, a ridosso del voto regionale nel quale Chiodi era candidato a Presidente.



MATERIALE IMBARAZZANTE

Il clan ha fatto presente a Chiodi di essere in possesso di materiale piuttosto imbarazzante, a loro giudizio, per il politico: una foto in cui Chiodi veniva ritratto fuori dal palazzo della Regione mentre salutava con un bacio sulla guancia Sabrina Bocchino di Vasto (candidata anche lei a consigliere regionale) oltre a presunte informazioni su distrazioni dal bilancio regionale di fondi destanati alle Pari Opportunità, e sulla presenza dello stesso Chiodi in una villa sulla Via Cassia. Chiodi è andato alla Digos. Secondo l'accusa il film avrebbe avuto un costo di circa 35 mila euro, somma avrebbe dovuto pagare l'allora governatore proprio per bloccare nel periodo elettorale l'uscita del materiale che avrebbe potuto offuscare la propria immagine.



L’ALTRO FRONTE


Minnucci e Marrocchi sono accusati di aver prospettato e fatto pubblicare su un quotidiano nazionale, una foto modificata raffigurante la senatrice Pezzopane con il compagno Simone Coccia Colaiuda in una vasca idromassaggio insieme a un secondo uomo, un ex pregiudicato. Marrocchi avrebbe chiesto alla Pezzopane un finanziamento per un progetto sul sociale, assicurandole di impedire la diffusione di ulteriori articoli denigratori garantendo di poter intervenire su Minnucci. Il quale a sua volta, nel frattempo scriveva articoli su siti on line e Facebook accennando a ulteriori (ma falsi) particolari piccanti. Anche in questo caso la Pezzopane non ha perso tempo nel denunciare l'estorsione agli organi di polizia che hanno chiuso il cerchio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero