Fulvio Declerch, ucciso dal vicino di casa: l'assassino gli ha tagliato i lobi delle orecchie

E' morto per un giro di vino negato e per quelle ruggini riemerse durante quella che poteva essere semplicemente una bevuta tra amici. Sono le testimonianze ad irrobustire il...

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E' morto per un giro di vino negato e per quelle ruggini riemerse durante quella che poteva essere semplicemente una bevuta tra amici. Sono le testimonianze ad irrobustire il quadro indiziario costruito dai carabinieri che ha portato all'arresto di Alessandro Chiarelli, il ventinovenne accusato di aver ucciso, qualche giorno fa a Popoli (Pescara), il suo vicino di casa Fulvio Declerch.

Popoli, uomo trovato morto sulle sponde del fiume Pescara: ipotesi omicidio

Dopo l'udienza di convalida del fermo Chiarelli è stato portato nuovamente nel carcere di Vasto: il giudice, considerati i gravi indizi, ha confermato la misura disposta nell'immediato proprio dai carabinieri. Che in casa del giovane sono arrivati poche ore dopo l'omicidio: trovano nella lavatrice scarpe sporche di sangue e nell'immondizia un giubbino nero, con la manica strappata, dietro la porta un borsone nero e una busta con effetti personali. Elementi che hanno fatto pensare che Chiarelli stesse per scappare.

Il racconto di quella notte, come viene fuori dalla prima ricostruzione fatta dai carabinieri, è di una violenza inaudita. Declerch fa entrare il giovane in casa perché si presenta con un'altra persona conosciuta. Tra i due ci sono vecchie ruggini e il cinquantaquattrenne dice di non volerlo vedere. Poi però cambia idea: consegna dei soldi e manda a comprare da bere. Una bottiglia di spumante che consumano in quattro. Poi Declerch dice di non voler offrire altro, che non ne ha più da dare: Chiarelli vede vino in frigo, inizia a discutere, torna fuori il pestaggio di un anno fa per il quale pende ancora un giudizio.

Quando Declerch dice "Ci vediamo in Trìbunale" il ventinovenne spacca un bicchiere a terra. Viene fatto uscire: uno dei testimoni racconterà che aveva uno sguardo da paura. Dopo un po' torna, ha un coltello in mano, uno degli ospiti lo blocca e lo riaccompagna a casa. Lo ha disarmato, ma nel riaccompagnarlo lascia la lama sul lavandino, accanto ad altri coltelli. Torna indietro e avverte Declerch: “chiuditi in casa e non aprire”. Non basterà: Chiarelli, secondo l'accusa, entra in casa del vicino sfondando il vetro del balcone al primo piano, questo spiega alcune ferite che hanno trovato sul braccio. Scende al piano di sotto e colpisce Fulvio al torace. Poi al capo, più volte, sfigurandolo e tagliandogli i lobi delle orecchie. Poi lo porta al fiume e lo scarica. Ora l'autopsia dovrà confermare i primi riscontri dell'esame esterno e chiarire quale è stato il colpo mortale.

 

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Il Messaggero