Pescara, gli inganni dell'e-commerce: pasticcere sventa la truffa della maxi-torta

Pescara, gli inganni dell'e-commerce: pasticcere sventa la truffa della maxi-torta
Si finge una mamma che da Milano vuole ordinare e inviare una torta da sei chili per il figlio a Pescara. Ma dietro la richiesta pervenuta ad una catena di pasticcerie...

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Si finge una mamma che da Milano vuole ordinare e inviare una torta da sei chili per il figlio a Pescara. Ma dietro la richiesta pervenuta ad una catena di pasticcerie dell’area metropolitana di Pescara, si cela il tentativo di mettere a segno la cosiddetta truffa del vaglia postale online, che spopola grazie all’aumento dell’e-commerce, diretta conseguenza del lockdown.

«Abbiamo ricevuto - racconta la proprietaria della nota pasticceria - l’ordinazione di una torta da sei chili, per un ammontare di 300 euro da parte di una distinta signora, a cui chiesto di effettuare un bonifico. Lei si è però rifiutata di farci il bonifico, preferendo il vaglia postale online, a seguito del quale noi saremmo solo dovuti andare presso uno sportello ATM (Postamat) di un qualsiasi ufficio postale, con il nostro bancomat o la nostra carta di credito e ci avrebbero guidato loro in questa procedura piuttosto insolita. Mi ha insospettita la modalità, così ho allertato i carabinieri, che mi hanno informata su questa nuova tipologia di truffa».

Diversi purtroppo i commercianti caduti nella trappola, che si sono visti ripulite i conti correnti e hanno sporto denuncia ai carabinieri. Ma come fanno a ripulire il conto corrente della vittima prescelta? Semplice: una volta inserito il bancomat o la carta di credito nell’ATM delle poste, il truffatore guida la vittima nelle operazioni da eseguire, dicendo di inserire l’importo pattuito e dettandogli il codice di quello che dovrebbe essere il vaglia online, e invece è il numero della carta PostePay del truffatore, che invita a non tener conto delle segnalazioni e a cliccare sempre esegui. Invece di ricevere il denaro il truffato dal suo conto corrente andrà a finire sulla carta PostePay del truffatore, che gli ripulirà il conto.

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Il Messaggero