«Mi perseguita, temo per la mia vita». La denuncia della donna fa arrestare l'ex

«Mi perseguita, temo per la mia vita». La denuncia della donna fa arrestare l'ex
Telefonate, messaggi, appostamenti continui. Scene di film già visti. E che qualche volta hanno avuto anche un brutto finale. A cambiare il copione, stavolta, sono stati i...

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Telefonate, messaggi, appostamenti continui. Scene di film già visti. E che qualche volta hanno avuto anche un brutto finale. A cambiare il copione, stavolta, sono stati i carabinieri del radiomobile della compagnia di Pescara, diretti dal capitano Giovanni Rolando, che dopo una serie di accertamenti hanno arrestato un uomo di 45 anni, pescarese, per altre circostanze già conosciuto alle forze dell’ordine.

Da tempo continuava a perseguitare la ex compagna e anche il figlio che, nel corso di una relazione ormai finita, aveva avuto da lei. Un comportamento che già aveva spinto il magistrato a togliergli la potestà genitoriale, lasciando il ragazzino alle cure esclusive della madre. Nonostante questo, il quarantacinquenne non aveva mollato la presa e aveva continuato a cercare di imporsi nella vita della ex compagna. E lei ha continuato costantemente a dire che di riprendere la storia non aveva neanche la più lontana intenzione.

Una delle ultime incursioni l’aveva messa a segno qualche giorno fa, a fine novembre. Era andato in casa della ex e aveva di nuovo cominciato a riempirla di insulti. La giovane donna romena ha raccolto tutte le sue forze e, proprio in quell’occasione, ha deciso di chiamare i carabinieri, che si sono recati nella sua abitazione. L’uomo però, era riuscito ad allontanarsi nelle more dell’arrivo della pattuglia. Ma lasciando cadere una minaccia pesante: sarebbe tornato, magari proprio armato di quel coltello che aveva lasciato in auto.

Più che in passato la donna si è trovata a temere per la propria vita e anche per il futuro del figlio. Già quelle continue telefonate che arrivavano a tutte le ore del giorno e della notte, spesso piene di frasi minacciose e irripetibili le avevano creato un potente stato d’ansia, l’avevano costretta a cambiare le due abitudini. Anche perché si era accorta che il suo ex, in più occasioni, l’aveva pedinata, o si era appostato in luoghi che sapeva frequentati da lei o dal figlio. Così ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Che in questo periodo particolare sono particolarmente attente alla violenza di genere. E che invitano tutte le donne «a trovare la forza di opporsi alle varie forme di violenza e abusi domestici, poiché solo infrangendo il muro del silenzio e informando le istituzioni sarà possibile - sottolineano i carabinieri - intervenire in tempo. Prima che determinate situazioni, a volte apparentemente innocue, possano degenerare in irreparabili atti di aggressività fisica e psicologica».

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Il Messaggero