Sospetta meningite: uomo muore, parenti e sanitari in profilassi

Sospetta meningite: uomo muore, parenti e sanitari in profilassi
Una sospetta meningite. E’ questa la causa che potrebbe aver provocato la morte di G.B., un 73enne piuttosto noto a Penne (Pescara), sposato e padre di tre figli. E’...

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Una sospetta meningite. E’ questa la causa che potrebbe aver provocato la morte di G.B., un 73enne piuttosto noto a Penne (Pescara), sposato e padre di tre figli. E’ morto venerdì notte, intorno alle 23,30, al San Massimo dove era giunto con una febbre molto alta da oltre 24 ore. Quando è arrivato in ospedale è stato allocato in pronto soccorso, prima di essere smistato in ortopedia, poiché nel reparto di geriatria, accorpato da luglio con la medicina, non c’era disponibilità: i letti ora sono solo 30 in totale. Trovatogli finalmente posto nell’area medica, l’uomo è praticamente spirato senza potersi sottoporre alla Tac o ad altri esami. Da subito si è parlato di una sospetta meningite: un’ipotesi comunque non suffragata da elementi diagnostici, vista la morte fulminante. L’autopsia non è stata autorizzata dai congiunti.


Oggi alle 16 il funerale. In ogni caso, la direzione sanitaria ha confermato il sospetto di meningite ed ha ordinato la profilassi nei confronti del personale in servizio e verso i familiari dell’anziano. La vicenda sta facendo discutere l’opinione pubblica locale, poiché ha fornito lo spunto per riflettere sulle attuali condizioni logistiche in cui versa l’unità medica che, accorpata a quella geriatrica per l’intera estate, risulta ai limiti della normalità; l’accorpamento, voluto dalla direzione sanitaria per consentire le ferie al personale e per non far restare scoperta la chirurgia, è stato fortemente contestato dalla Fials che ha chiesto la mediazione davanti al prefetto Provolo, ottenendo per lo scorso giugno una mitigazione del provvedimento. I condizionatori sono sottoposti in questi giorni di caldo eccessivo a stress e sono frequenti i casi in cui viene meno l’energia elettrica. Una situazione non facile da affrontare per degenti e parenti, dunque, e di cui se ne intuiva la difficoltà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero