Pescara, malformazione al cervello: salvata con un delicatissimo intervento ragazzina di 13 anni

Pescara, malformazione al cervello: salvata con un delicatissimo intervento ragazzina di 13 anni
Lei adesso sta bene, sia pure sotto stretto controllo dei rianimatori nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Pescara. La brutta avventura, con i rischi connessi,...

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Lei adesso sta bene, sia pure sotto stretto controllo dei rianimatori nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Pescara. La brutta avventura, con i rischi connessi, è ormai alle spalle: un intervento chirurgico multidisciplinare ha salvato la vita a una ragazza di 13 anni, pescarese, ricoverata il 6 marzo scorso al Santo Spirito con i sintomi di una fortissima cefalea. Le indagini strumentali hanno raccontato il resto: era affetta da una malformazione arterovenosa congenita che aveva dato luogo a un'emorragia cerebrale. Situazione disperata, insomma.


Fatta la diagnosi sono risultati decisivi, nell'ordine, lo studio dei vasi del cervello mediante angiotac e il successivo intervento d'urgenza condotto in equipe dal direttore della Radiologia Vincenzo Di Egidio, assistito dal collega Roberto Vezzaro, e dai neurochirurghi Gianluca Treviso e Alberto Tomatis coordinati dal professor Annunziato Mangiola. In tempi rapidissimi il team dei radiologi ha realizzato la mappa vascolare del cervello della paziente attraverso un'angiografia con mezzo di contrasto. Ai neurochirurghi è toccato poi il compito di evacuazione dell'emorragia e di chiusura dei vasi della malformazione.


Dopo la conclusione dell'intervento la giovane paziente è stata affidata alle cure della Terapia intensiva diretta da Rosa Maria Zocaro. I segni di miglioramento, a distanza di dodici giorni dall'intervento, vengono giudicati significativi. La felice gestione del caso è da attribuire alla prontezza della diagnosi, alla perfetta armonia tra le equipe cliniche coinvolte e ovviamente alla perizia dei singoli professionisti. Una bella prova di squadra, insomma, condotta fra l'altro in condizioni rese estremamente difficili dalla pandemia in corso.


«Quanto descritto - si legge in una nota dell'azienda sanitaria - conferma l'ospedale di Pescara come importante centro per il trattamento delle malformazioni arterovenose del cervello tramite il servizio di Neuroradiologia interventistica anche nei pazienti con meno di 18 anni. Tali procedure sono possibili grazie ad un lavoro di equipe nel quale medici con diverse specialità riescono a condividere le proprie professionalità per dare al paziente tutte le necessarie cure. Il tutto accade anche durante l'emergenza Covid-19, che rende più difficile il lavoro in ospedale».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero