Pescara, processo Grandi eventi, i testimoni: «Né regali né soldi versati a Cuzzi»

Otto sono gli imputati che, a vario titolo, dovranno rispondere di corruzione, finanziamento illecito dei partiti, turbata libertà degli incanti e turbata libertà nella scelta del contraente

Udienza dedicata ai testimoni della difesa: tra loro anche l’ex vicesindaco Enzo Del Vecchio
«Non ci sono mai stati né regalie né tantomeno passaggi di denaro da Andrea Cipolla a Giacomo Cuzzi». Lo ha detto ieri in aula Simona Orlando, compagna...

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«Non ci sono mai stati né regalie né tantomeno passaggi di denaro da Andrea Cipolla a Giacomo Cuzzi». Lo ha detto ieri in aula Simona Orlando, compagna dell’ex assessore di Pescara a Turismo e Grandi eventi all’epoca dei fatti contestati, rispondendo alle domande dei legali e del pm Luca Sciarretta. Quella di ieri, infatti, è stata un’altra udienza dedicata ai testimoni della difesa: tra loro anche l’ex vicesindaco Enzo Del Vecchio, che ha riferito sull’annullamento di alcuni concerti, e il presidente di Arci Pescara Valerio Tiberio. Il processo “Grandi eventi” dunque prosegue, con l’intenzione di accertare eventuali reati nell’affidamento delle manifestazioni del Comune di Pescara durante la giunta Alessandrini, che sono state assegnate senza alcuna gara pubblica agli imprenditori dello spettacolo Andrea Cipolla e Cristian Summa. Otto sono gli imputati che, a vario titolo, dovranno rispondere di corruzione, finanziamento illecito dei partiti, turbata libertà degli incanti e turbata libertà nella scelta del contraente. In particolare, i testi di ieri, di cui Orlando era il più importante, hanno delineato quale fosse la relazione tra l’ex assessore e gli organizzatori di eventi.

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«È emerso quello che già sapevamo, ovvero che vi erano rapporti di carattere personale, ma superficiale - commenta l’avvocato Massimo Galasso, difensore di Cuzzi -. Di certo non vi era quell’amicizia così profonda come la si vuole far passare». Sotto la lente di ingrandimento anche il noleggio di alcuni mezzi utilizzati dal politico nel corso della campagna elettorale e il conto delle cene elettorali che, secondo l’accusa, sarebbero stati pagati dagli imprenditori in cambio del monopolio sull’organizzazione degli eventi cittadini. Per quanto riguarda il furgone, infatti, questo sarebbe stato pagato da Summa solamente perché, in virtù del suo rapporto d’amicizia col noleggiatore, avrebbe ricevuto un prezzo di favore, mentre la cena incriminata non sarebbe stata organizzata da Cuzzi, ma questo vi avrebbe partecipato per pochi minuti in qualità di ospite.

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Tutto è iniziato da un esposto molto dettagliato che, giunto in procura nel 2018, segnalava gravi irregolarità nella gestione degli appalti per i grandi eventi da parte del “signor 10%”. Il riferimento era alla percentuale che l’assessore dell’epoca avrebbe sistematicamente preteso, a detta di chi presentò l’esposto, da alcune imprese e associazioni per l’affidamento dell’organizzazione di spettacoli ed eventi fin dal 2016. Questa mattina si tornerà in aula, dove verranno ascoltati ulteriori testi della difesa.

 

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Il Messaggero