PESCARA «Pronto papà, sono al Pronto soccorso con un’amica, siamo stati aggrediti e picchiati». La telefonata alle 4 di notte tra venerdì e sabato...
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E’ la triste cronaca, l’ennesima, di una violenza consumata nei pressi dei locali della riviera nord. Le due vittime, 26 e 27 anni, avevano trascorso una serata in allegria alla Lampara e stavano accompagnando un’altra amica a riprendere l’auto parcheggiata sull’altro lato della pineta antistante il locale. Erano le 3 e un quarto circa. Dall’oscurità sono sbucati un ragazzo e una ragazza che hanno rivolto loro pesanti insulti per provocare lo scontro. I due giovani e l’altra amica non hanno reagito e hanno cercato solo di allontanarsi in fretta da quel posto, ma all’improvviso sono stati aggrediti alle spalle: lei è stata afferrata per i capelli e si è presa un violentissimo ceffone in piena faccia che l’ha fatta cadere a terra, poi si è raggomitolata su se stessa per difendersi da quelle furie che continuavano a infierire su di lei. Lui non ha fatto in tempo a dire qualcosa che subito è stato colpito con un pugno micidiale che lo ha mandato ko ed è finito in una pozza di sangue.
Non è finita perché in quel momento è sbucato dal nulla anche un terzo balordo che, insieme con l’altro, si è accanito ancora sul povero ragazzo. «Ti ammazzo come un cane» gli hanno gridato mentre lo prendevano a calci. Un pestaggio in piena regola, tanto violento quanto inspiegabile. Un’esplosione di follia a due passi da un chiosco affollato di gente che di fronte a quella inaudita aggressione ha continuato tranquillamente a mangiare panini o a bere birra senza degnarsi neppure di chiamare i soccorsi. Sono state le vittime a far intervenire la polizia, giunta sul posto con una Volante quando ormai il terzetto di picchiatori si era dileguato. Una cosa è certa: erano tutti italiani.
«Non si può vivere così, non puoi lasciare uscire un figlio la sera per andare a divertirsi e ritrovartelo in piena notte su un letto d’ospedale, quei tre balordi vanno acciuffati» è lo sfogo doloroso di chi pretende dalla polizia maggiori controlli sulla movida e in particolare in quella zona ad altissimo rischio, tra la riviera nord e la strada parco, già teatro di selvagge aggressioni (gravissima quella a un 38enne a metà luglio) con diverse vittime in poche settimane. Più sicurezza e meno degrado è quanto chiedono a questore e sindaco anche le associazioni dei balneari e del commercio. Intollerabile la deriva che sta prendendo Pescara.
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Il Messaggero