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Non c'è pace al pronto soccorso di Pescara, ormai da giorni stretto nella morsa del sovraffollamento. Ieri nuovo episodio di danneggiamento da parte di un ventiquattrenne, noto alle forze di polizia per i suoi problemi di tossicodipendenza, che dopo lunghe ore di attesa ha prima aggredito verbalmente il personale, per poi infliggersi piccole ferite sul corpo con un coltello. Poi, sempre urlando, ha gettato l'arma, con una lama da 6,5 centimetri, a terra.
Sul posto è arrivata una pattuglia della sezione radiomobile della compagnia dei carabinieri, diretta dal tenente Giovanni Rolando. I militari hanno cercato di calmare il giovane e hanno ascoltato alcune delle persone presenti, tra cui i dipendenti della cooperativa che si occupa anche della sicurezza. La pattuglia è andata via ma, dopo poco tempo la situazione si è nuovamente complicata: il ventiquattrenne ha iniziato a tirare colpi contro un pannello e contro una lettiga. È stato necessario un nuovo intervento e soprattutto sottoporre il ragazzo a un trattamento che gli consentisse di alleviare i sintomi della condizione di dipendenza. Sono le lunghe attese il vero problema da gestire: sono la causa di molte liti, di atteggiamenti spesso ingiustamente ostili nei confronti del personale.
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