Aveva trascorso una bella serata nelle strade della movida del centro di Pescara. Fino a mezzanotte la mamma era stata con lui: «Ci vediamo a casa» si erano detti,...
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A farne le spese stavolta è stato un minorenne che era in compagnia della fidanzatina e di qualche amico. Non è chiaro cosa abbia scatenato il pestaggio: secondo una versione, il giovane avrebbe difeso la sua ragazza fatta oggetto di uno sgradevole apprezzamento; o forse è intervenuto per fermare un’altra lite e ha finito per diventare lui il bersaglio della furia del branco. Quindici contro uno. Da sabato notte Davide, nome di fantasia, è in ospedale con il volto tumefatto. «Non parla. E’ spaventato. I medici gli hanno diagnosticato la frattura del pavimento orbitale dell’occhio sinistro e dovrà essere operato quando le sue condizioni lo consentiranno» dicono la mamma e il papà, sconcertati per l’accaduto.
«Ormai episodi di violenza nella zona della movida sono all’ordine del giorno e la polizia quando serve non c’è mai, sono arrabbiatissima» dice ancora la mamma, che ieri ha fatto la spola tra casa e ospedale per accudire il suo ragazzo. In verità, stando al racconto di chi c’era, la polizia l’altra sera non sarebbe stata chiamata e neppure il 118: sono stati gli amici ad accompagnare Davide in ospedale, «perdeva molto sangue dal volto, si sono spaventati e lo hanno portato in motorino al Pronto soccorso» ha raccontato un altro parente.
I genitori sperano che il ragazzo si riprenda presto e bene, che possa tornare a scuola e sul parquet. Ma chiedono anche giustizia: «Andrò a denunciare il fatto alla caserma dei carabinieri» ha detto ieri la mamma, pronta a fornire dettagli decisivi per il buon esito delle indagini: «Conosco i nomi di chi ha aggredito mio figlio e li riferirò ai carabinieri. Spero proprio che li prendano tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero