Pescara, gatti bruciati e uccisi: quartiere in rivolta

Pescara, gatti bruciati e uccisi: quartiere in rivolta
E ora, oltre al degrado edilizio ed ambientale più volte denunciato da residenti e forze politiche a Pescara, in via Caduti per servizio, stando a quanto hanno riferito...

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E ora, oltre al degrado edilizio ed ambientale più volte denunciato da residenti e forze politiche a Pescara, in via Caduti per servizio, stando a quanto hanno riferito cittadini e animalisti, è entrata in campo un'ultima barbarie. Si tratta di uno dei più atroci maltrattamenti degli animali: il dare fuoco ai gatti. Per questo, ieri mattina, un gruppo di inquilini delle case dell'Ater si è dato appuntamento sulla strada, insieme con il vice presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari, per denunciare la nuova pratica criminale e per annunciare una fiaccolata per sabato sera, alle 21, proprio in via Caduti per servizio.

Le torture contro i felini innocenti sarebbero cominciate già dal Natale scorso, hanno fatto sapere ieri alcune signore intervenute. «Ci sono gatti bruciati e ammazzati da mesi ha osservato Pettinari e non riusciamo a capire da chi. Forse sono delle baby gang che si divertono a fare queste cose. In alcuni casi, hanno messo anche i gatti dati alle fiamme e ammazzati di fronte alle porte di ingresso di alcune famiglie. Probabilmente come atto intimidatorio. Tutto questo sta destando un grande allarme sociale e quello che mi indigna è che qui ci sono 26 telecamere, un Grande Fratello che noi facemmo installare una decina di anni fa. Sono state visionate? Quando sono arrivate le prime denunce delle associazioni ambientaliste, l'amministrazione comunale è andata a reperire i video per capire chi è stato? Parrebbe di no, ma mi piacerebbe essere smentito. Se accade qualcosa, bisogna andare a reperire i video subito poiché dopo una settimana si cancellano. La seconda cosa che io chiedo, visto che qui si continua a spacciare la droga, con una vera e propria bottega, è un'unità fissa di polizia 24 ore su 24. Voglio il ripristino della presenza, così come nel 2011, di due militari e un poliziotto, i quali facevano la ronda. In quel periodo qui era un paradiso. Inoltre, ci sono ancora appartamenti assegnati ai disabili, ma ancora vuoti».


      
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Il Messaggero