Finisce in ospedale dopo un incidente e scopre di avere un tumore: salvato dai medici

Enorme massa nel rene destro: misurava 13 centimetri di lunghezza per 8 di altezza e 8,5 di larghezza.

Il dottor Roberto Renzetti. Finisce in ospedale dopo un incidente e scopre di avere un tumore: salvato dai medici
È vivo grazie a un incidente stradale un uomo di 56 anni...

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È vivo grazie a un incidente stradale un uomo di 56 anni trasportato al pronto soccorso dopo un tamponamento. E’ lì che i medici gli hanno scoperto un’enorme massa tumorale nel rene destro che non aveva mai dato sintomi. Portato in ospedale con un’ambulanza, l’uomo è giunto al pronto soccorso e secondo la normale prassi è stato sottoposto a una serie accertamenti radiologici per valutare la gravità del trauma. Quando è arrivato il referto della Tac addominale i medici si sono resi conto che la situazione era piuttosto complicata, a causa della presenza di una voluminosa massa sul rene destro del paziente, che misurava ben 13 centimetri di lunghezza per 8 di altezza e 8,5 di larghezza. Il tumore, inoltre, si era già infiltrato nella vena renale e nella vena cava per circa sei centimetri. Una situazione che richiedeva un intervento tempestivo e un approccio multidisciplinare. Ed è così che sono entrate in azione diverse équipe. L’intervento chirurgico è stato effettuato il 30 novembre scorso dal team medico-chirurgico di Urologia, diretta dal dottor Roberto Renzetti, coadiuvato dal dottor Dino Petrone, e dalla Chirurgia vascolare diretta dal dottor Antonio Antico, con l’assistenza delle dottoresse Maria Rizzi e Teresa Meo, anestesiste. «Il caso è stato particolarmente complesso e ha richiesto alta professionalità e la collaborazione di professionisti di varie specialistiche - ha spiegato il dottor Renzetti -. Abbiamo scelto di rendere noto l’episodio a distanza di alcune settimane per verificare la ripresa del paziente e la risposta a un evento sanitario comunque traumatico». I chirurghi hanno provveduto ad asportare il rene invaso dalla neoplasia e hanno poi dovuto incidere la vena cava per rimuovere la massa tumorale che vi si era infiltrata. «Durante l’intervento - ha aggiunto Renzetti - si è reso indispensabile l’utilizzo dell’emorecupero intraoperatorio e di emotrasfusioni a causa del sanguinamento, compatibile con la complessità dell’intervento e degli organi coinvolti». Anche se non si sono verificate complicazioni, i medici hanno ritenuto di trasferire il paziente in terapia intensiva post-chirurgica, diretta dalla dottoressa Rosamaria Zocaro. Ora il 56enne è stato dimesso ed è in buone condizioni.


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Il Messaggero