Pettinari contro le case ai signori della droga: petardi, urla e minacce

Pettinari contro le case ai signori della droga: petardi, urla e minacce
«Ci sono famiglie che guadagnano anche tremila euro al giorno con lo spaccio di droga e ne pagano a malapena dieci ogni mese per rimanere all’interno di un alloggio. E...

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«Ci sono famiglie che guadagnano anche tremila euro al giorno con lo spaccio di droga e ne pagano a malapena dieci ogni mese per rimanere all’interno di un alloggio. E tutto questo è inaccettabile. È il momento che le istituzioni, il sindaco di Pescara, il presidente di Regione Abruzzo, facciano qualcosa di risolutivo. La strada gliela mostriamo da un decennio, ora la percorrano e aiutino una volta per tutte i cittadini onesti»: il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, arriva in via Lago di Borgiano, per dare, ancora una volta, sostegno a quella quota di residenti onesti messa alle strette da una criminalità che non si rassegna a perdere fette di territorio.


Arriva e porta allo scoperto l’altra faccia degli sgomberi al “ferro di cavallo”, quella che ha portato gli irregolari ad allargarsi su altre zone. Tra cui, appunto, via Lago di Borgiano, come segnalano alcuni residenti presenti ieri mattina al presidio di legalità organizzato per denunciare la situazione.

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LA REAZIONE Contro il piccolo drappello di cittadini sono volati insulti e minacce, qualcuno ha anche tirato petardi: ma l’arrivo della Digos e di una macchina della squadra volante della polizia ha rimesso la situazione in sicurezza. «Ma se non ci fossero stati loro - dice asciutto Pettinari - ancora una volta la mia vita sarebbe stata a rischio. Non sono certo queste azioni intimidatorie a fermare la richiesta di legalità nelle periferie di Pescara. Noi continueremo a stare al fianco dei cittadini che lamentano la presenza di occupanti abusivi o assegnatari senza diritto che continuano a utilizzare le case Ater, di proprietà regionale, per lo spaccio di droga e altre attività illecite. A queste gravi situazioni si aggiungono fastidi di ordine pubblico come la musica ad alto volume e gli schiamazzi a ogni ora del giorno e della notte che rendono la vivibilità del quartiere bassissima».
A Pescara esistono cento appartamenti popolari non assegnati, una trentina solo in via Lago di Borgiano-via Lago di Capestrano: una vera e propria calamita per chi deve “traslocare” la propria attività. Basta sfondare ed entrare: «Queste case – spiega Pettinari - vengono usate come vere e proprie raffinerie o fortini della droga. I cittadini onesti vogliono lanciare un grido forte e disperato all’amministrazione comunale e alla Regione Abruzzo affinché venga applicata la legge. La legge di cui si parla – continua il vicepresidente del Consiglio regionale - è la 96/96 che permette di verificare i requisiti di chi è assegnatario delle abitazioni e cacciare gli occupanti abusivi o coloro che non hanno più diritto perché decaduto secondo i parametri normativi».


Basta mettere fuori chi non ha diritto e dare quegli spazi a chi, spesso da anni, è in attesa di una casa dignitosa. «In Via Lago di Capestrano - prosegue Pettinari - abbiamo visitato il parco e abbiamo trovato una situazione che mi ha fatto davvero male: mentre tossici e ubriachi bivaccano ci sono bambini piccolissimi che giocano al loro fianco. Una scena di degrado sociale inaccettabile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero