Pescara, corteo No-Vax: denunciati un avvocato e un ex medico

Pescara, corteo No-Vax: denunciati un avvocato e un ex medico
Otto denunce, per cominciare. Nella rete della Digos cominciano a rimanere impigliati organizzatori e protagonisti della manifestazione "No Green Pass" che, sabato...

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Otto denunce, per cominciare. Nella rete della Digos cominciano a rimanere impigliati organizzatori e protagonisti della manifestazione "No Green Pass" che, sabato scorso, ha riempito con un migliaio di persone Piazza Salotto e il centro di Pescara. E' il primo conto che la divisione, diretta dal vicequestore Irene Vizioli, presenta all'esito degli accertamenti immediati condotti in presenza e visionando tutte le riprese effettuate così come disposto dal Questore Luigi Liguori. Che traccia un perimetro ben definito d'azione: «La norma punisce gli organizzatori delle manifestazioni non autorizzate, coloro che intervengono con un ruolo ben preciso. E' un lavoro complesso, fatto di riscontri, ricerche, predisposizione di documenti. A meno di 48 ore dai fatti ci presentiamo con un primo bilancio, ma le denunce sono destinate a crescere». Perché i controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni, per dare un'identità a questa galassia complessa.

Nel gruppo delle persone segnalate alla Procura c'è, in proporzione, un'ampia rappresentanza di quel "popolo del no", come lo ha definito il commissario Digos Domenico Pantalone, che rappresenta il cuore della protesta contro le misure di emergenza stabilite dal Governo. Persone di ogni età, da vent'anni a meno di settanta, e con i più variegati ruoli sociali. Tra i denunciati c'è anche un ginecologo, radiato due anni fa dall'ordine dei medici, uno dei volti No Vax ormai noti in Abruzzo, ci sono persone con precedenti di polizia, professionisti e semplici cittadini. In questo primo pacchetto di denunce c'è anche un avvocato iscritto al foro di Napoli e con studio in Abruzzo identificato come la persona che ha colpito con un calcio il banchetto di Forza Italia in piazza Salotto, gridando contro il gruppo di persone, tra cui il sindaco Carlo Masci, che stavano raccogliendo le firme per il referendum sulla giustizia.

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Il Messaggero