Pescara, chiusa la storica pasticceria Marzoli ai Colli

Pescara, chiusa la storica pasticceria Marzoli ai Colli
Da più di un mese la storica Pasticceria Marzoli di Pescara Colli si mostra con le saracinesche abbassate e l’ipotesi che si trattasse di una pausa per lavori di...

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Da più di un mese la storica Pasticceria Marzoli di Pescara Colli si mostra con le saracinesche abbassate e l’ipotesi che si trattasse di una pausa per lavori di ristrutturazioni appare ormai tramontata. Il destino è segnato, anzi, siamo già oltre: «La pasticceria non riapre» hanno detto i bene informati. Tra i primi ad esprimere amarezza è stato l’ex presidente della circoscrizione, oggi consigliere comunale uscente in Fratelli d’Italia Mauro Renzetti. E’ stato lui, di fatto, ad ufficializzare una situazione che tanti temevano o conoscevano, con una nota: l'attività storica ad un passo dalla Basilica della Madonna dei Sette dolori, del compianto Lino Marzoli, autentico maestro della pasticceria, che si è spento a 75 anni, nel dicembre 2021 non rappresenta più un punto di ritrovo per tanti pescaresi, nè l'attività scelta per soddisfare il palato o per lo “sfizio”' domenicale, e le motivazioni sono sconosciute. «In tanti si interrogano su questa grave perdita, se di perdita definitiva si tratta - spiega il consigliere di Pescara Colli, Mauro Renzetti - e nel contempo ci si chiede come mai non abbia destato scalpore la chiusura di un'attività storica così importante per Pescara. Non se n'è accorto nessuno? Forse solo perchè non siamo nel pieno centro di Pescara? Si tratta di una chiusura che non ha fatto rumore, lasciando interdetto chi come me ha passato la sua infanzia in questo magico locale» ha chiosato Renzetti. Il consigliere confida in un ripensamento ovvero ha lasciato uno spiraglio di speranza, considerato però difficile se non impossibile. Lino rappresentava l’anima e il cuore della pasticceria e la sua scomparsa ha lasciato nello sconforto la famiglia. Il figlio Luca se ne è fatto carico per un po’, ma l’impegno e la fatica che la gestione di questa attività comporta, sommati ad altri problemi più personali, hanno evidentemente spinto ad assumere la decisione più dolorosa.

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Il Messaggero