Resta insoluto per ora, a Montesilvano (Pescara) il giallo del cagnolino decapitato. Mentre spunta l'ipotesi del rito satanico. Un gesto deprecabile, che ha suscitato...
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Nei bar di piazza Diaz non si parlava d'altro e naturalmente ognuno esprimeva il suo giudizio di condanna. Il comandante dei vigili Nicolino Casale intanto ha confermato che l'amministrazione aveva dato in mattinata l'incarico ad una ditta specializzata di rimuovere l'animale, poi sepolto. In molti si sono chiesti chi avesse potuto compiere una simile atrocità. «Non è stato un pitbull - sosteneva un anziano - perché il cane non mangia cane». «A mio vedere - aggiungeva un ex cacciatore - è stata opera di un cinghiale, che ha caricato il cucciolo. Ma non capisco come non ci siano tracce di sangue sull'asfalto». E non è mancata l'ipotesi, ancora più drammatica, di un rito satanico, che si sarebbe concluso con un gesto estremo.
«Resto dell'avviso - riprende l'ex cacciatore - che solo la mano di un uomo poteva recidere con un taglio netto la testa del povero Fido». Ma come si spiega poi l' amputazione della zampa anteriore ? Un mistero nel mistero. E sull'accaduto il Movimento Animalista della provincia di Pescara, nella persona di Norma Di Pentina, ha espresso indignazione, sostenendo che il cagnolino sia stato soppresso altrove e poi abbandonato sulla strada d Montesilvano Colle. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero