Il collegio di garanzia del Coni ha rigettato il ricorso del Trapani che voleva indietro i due punti di penalizzazione per non aver versato gli stipendi ai calciatori in tempo...
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In serata è intervenuto anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, è intervenuto a difesa del Delfino: «Ci aspettavamo la condanna del Trapani, questo dice la norma, che è chiarissima - le parole del primo cittadino, che è anche avvocato - . Non ci sono dubbi sul fatto che i due punti dovevano essere confermati. La causa di forza maggiore? Il Covid c’era per tutti, e si è evidenziato a marzo, quando i termini erano ormai scaduti. Il Trapani è stata l’unica società di B a trovarsi in quella situazione».
La Prima Sezione del Collegio di Garanzia, ha assunto le seguenti determinazioni: «ha dichiarato inammissibile l'intervento della società Delfino Pescara 1936 S.p.A.; ha dichiarato inammissibile la costituzione della società Cosenza Calcio S.r.l..; ha respinto il ricorso della società Trapani Calcio S.r.l. per quanto espresso in parte motiva, confermando la decisione della Corte Federale d'Appello della FIGC n. 88/2019-2020. Per l'effetto, ha condannato la società Trapani Calcio s.r.l. alla refusione delle spese di lite, liquidate in euro 5.000,00, oltre accessori di legge, a favore della FIGC, compensate per la metà. Nulla per le spese nei confronti delle altre
parti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero