Affonda una barca, salvati in quattro Soccorsi dalla guardia costiera anche tre uomini e una donna

Affonda una barca, salvati in quattro Soccorsi dalla guardia costiera anche tre uomini e una donna
PESCARA - «Ho notato un natante che imbarcava acqua con rapidità incredibile per una falla a prua. Si inabissava...

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PESCARA - «Ho notato un natante che imbarcava acqua con rapidità incredibile per una falla a prua.




Si inabissava inesorabilmente e, insieme all’equipaggio, sono corso in aiuto». Mario Luciani, consigliere del Club nautico di Pescara, è stato fra i primi a intervenire in soccorso dei quattro uomini a bordo del Faliska, la barca a vela di 12 metri di Enrico Scassa, 62 anni, pescarese, medico del lavoro da due anni in pensione, andata a fondo intorno a mezzogiorno di ieri a circa un miglio dal porto turistico Marina di Pescara. Naufragio provocato dalla collisione con un’altra barca a vela, un Beneteau di sette metri e mezzo uscito praticamente illeso, il cui equipaggio di tre uomini e una donna ha immediatamente soccorso due dei quattro naufraghi finiti in acqua. Oltre al gommone del Club nautico, che incrociava in zona per dare assistenza alla regata del campionato nazionale femminile, è subito intervenuta la guardia costiera con la motovedetta Cp 828. L’equipaggio è riuscito a trarre in salvo Enrico Scassa, comandante e armatore del Faliska, e uno degli occupanti del Beneteau che aveva cercato di prestare assistenza salendo a bordo di una zattera gonfiabile di salvataggio.



È Mario Luciani a raccontare gli attimini drammatici dell’incidente e dei soccorsi: «Dopo cinque minuti dal nostro arrivo la barca era già a fondo, tre degli uomini a bordo erano sulla zattera, ma il quarto non era riuscito a salirci ed era rimasto in mare. Li abbiamo presi tutto a bordo, erano visibilmente sotto choc, non riuscivano neanche a parlare. Il passeggero rimasto in mare tremava dal freddo. Poco sono arrivati i soccorsi della capitaneria che li ha imbarcati e portati a terra».



L’INDAGINE - Nessuno degli otto coinvolti nel naufragio ha riportato serie conseguenze e, dopo i primi soccorsi e dopo aver indossato abiti asciutti, tutti sono tornati a casa. Il lavoro della guardia costiera, che ha diramato un avviso ai naviganti segnalando il pericolo rappresentato dalla presenza del relitto affondato, proseguirà adesso con il coordinamento delle operazioni di recupero e con l’indagine per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e il quadro delle responsabilità. Alla base della collisione potrebbero esserci una distrazione o una manovra errata. Da considerare anche il notevole traffico presente ieri mattina nello specchio d’acqua dell’incidente, a causa della regata e della giornata mite che ha invogliato numerosi diportisti ad affrontare il mare per una delle ultime uscite stagionali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero