Pescara, appalto pilotato della sanità: Mattucci parla e coinvolge i politici

Pescara, appalto pilotato della sanità: Mattucci parla e coinvolge i politici
Ha fornito una piena confessione Domenico Mattucci, unico indagato ancora in carcere e figura chiave nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto da 11 milioni di...

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Ha fornito una piena confessione Domenico Mattucci, unico indagato ancora in carcere e figura chiave nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto da 11 milioni di euro per i servizi psichiatrici extra ospedalieri di Pescara. Mattucci, davanti ai sostituti procuratori Anna Benigni e Luca Sciarretta, ieri pomeriggio ha parlato per più di tre ore. Una inversione di rotta su tutto il fronte, dopo che in occasione dell’interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere. L’ex presidente della cooperativa sociale La Rondine di Lanciano, assistito dal suo avvocato Giuliano Milia, oltre a confermare quanto già rivelato ai magistrati, il 10 aprile scorso, dall’indagata Luigia Dolce, ha fornito ulteriori elementi circa il coinvolgimento, nei presunti affari illeciti, di esponenti del mondo politico regionale e nazionale riconducibili al centrodestra.

Sotto la lente, in particolare, il viaggio a Roma compiuto da Sabatino Trotta, in compagnia di Dolce, durante il quale l’ex primario di Psichiatria si sarebbe recato nella sede di un ministero, dove avrebbe consegnato a qualcuno, presumibilmente una figura piuttosto influente, una misteriosa busta. Una busta che la stessa Dolce non ha escluso potesse contenere danaro. E’ dunque destinato ad allargarsi il raggio dell’inchiesta, che intanto, dopo la confessione di Mattucci, vede consolidarsi il quadro accusatorio, non soltanto in riferimento all’ormai famoso appalto da 11 milioni, ma anche in merito ai tentativi che sarebbero stati compiuti da Trotta, d’intesa con lo stesso Mattucci, al fine di alterare rapporti economici e gare di appalto, a Lanciano e a Viterbo, in favore di aziende riconducibili all’ex numero uno della coop frentana. In cambio Trotta avrebbe ottenuto soldi e costosi regali.

Il prossimo passo, sul quale ora si concentrerà il lavoro della Procura, sarà quello di mettere a fuoco le sponde politiche, ma anche le compiacenze dei vertici sanitari, sulle quali hanno potuto contare Trotta e Mattucci per pianificare e realizzare i presunti illeciti. Gli inquirenti, oltre a poter contare sulle rivelazioni di Dolce e Mattucci, nei prossimi giorni potrebbero ottenere ulteriori e significativi elementi dall’esame del contenuto dei dispositivi informatici sequestrati a Trotta, le cui risultanze saranno inviate in Procura in via prioritaria. 

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Il Messaggero