Alberghiero, dopo il pugno al prof scatta maxi sospensione

«Massima solidarietà e vicinanza» al docente. In Consiglio di istituto prevale la linea dura: «Punizione esemplare» per lo studente che farà anche lavoro sociale

«Massima solidarietà e vicinanza» al docente in consiglio di istituto prevale la linea dura «Punizione esemplare» per lo studente responsabile, che farà anche lavoro sociale
«Una sanzione esemplare». Non dice di più la nota della preside dell’istituto alberghiero De Cecco, Alessandra Di Pietro, sull’esito del consiglio...

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«Una sanzione esemplare». Non dice di più la nota della preside dell’istituto alberghiero De Cecco, Alessandra Di Pietro, sull’esito del consiglio di istituto riunitosi ieri sul caso del professore colpito con un pugno da uno studente, durante una lezione nel laboratorio di cucina. Il riserbo imposto dalla presidenza risponde anche a esigenze di immagine della scuola, che teme ripercussioni sulle nuove immatricolazioni dall’episodio della scorsa settimana, e soprattutto dai precedenti emersi nella condotta di un allievo a dir poco “difficile”. La proposta di partenza, sulla quale il consiglio si è espresso con voto unanime, superando le differenze di vedute emerse nei primi momenti all’interno del corpo docente, era comunque di due mesi di sospensione dalle lezioni, da sommarsi a un periodo di lavoro riparativo in strutture sociali. Su questo aspetto, che chiama in causa il consenso dello studente e della famiglia, il De Cecco ha anticipato la disponibilità ad «aderire a un percorso rieducativo svolgendo servizio di volontariato nella mensa della Cittadella dell’accoglienza di via Alento a Pescara o in un’altra struttura da individuare insieme, un percorso che, se concluso positivamente, comunque sarà tenuto in debita considerazione ai fini della valutazione complessiva della condotta».


Al consiglio di istituto hanno partecipato tutte le componenti della comunità scolastica, docenti, studenti, personale Ata e genitori. La ricerca dell’unanimità ha imposto di tenere in considerazione le richieste di punizione emerse a tutti i livelli, con l’obiettivo di censurare l’episodio e soprattutto riportare serenità all’interno di una comunità scolastica rimasta decisamente turbata per l’aggressione al prof, avvenuta peraltro in un ambiente come la cucina, particolarmente delicato dal punto di vista della sicurezza, dove docenti e allievi sono a diretto contatto con fonti di calore, corpi contundenti, coltelli e altri attrezzi potenzialmente atti a offendere. È dunque arrivata, in premessa, la «massima vicinanza e solidarietà al docente vittima dell’aggressione» espressa dall’intera comunità scolastica, colmando il silenzio dei primi giorni. Poi la decisione sulla sanzione, destinata con tuta probabilità a condizionare l’intero anno scolastico dello studente punito. «Tuttavia - aggiunge la preside - il rigore che abbiamo il dovere di applicare non è in conflitto con la funzione pedagogica che la scuola dev’essere capace di esprimere anche in simili circostanze, scuola che dev’essere sempre orientata a formare i cittadini e quando necessario a recuperarli verso un sano progetto di vita. Dobbiamo recuperare e vogliamo difendere l’alto valore del ruolo educativo e formativo, l’autorevolezza del docente, che merita più rispetto, considerazione e valorizzazione nel nostro contesto sociale, come sottolineato dal ministro Valditara». Sul caso proseguono anche gli accertamenti della squadra mobile, che ha raccolto dal docente vittima dell’aggressione le prime informazioni utili ad avviare un’indagine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero