Pescara, sette milioni per l'aeroporto la Regione rilancia il contributo

L'aeroporto di Pescara
L'AQUILA - L’aeroporto d’Abruzzo può tentare ancora una volta il decollo o almeno evitare un atterraggio difficile tra i debiti, tanto più che i Revisori dei Conti della...

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L'AQUILA - L’aeroporto d’Abruzzo può tentare ancora una volta il decollo o almeno evitare un atterraggio difficile tra i debiti, tanto più che i Revisori dei Conti della Saga sembra abbiano dato l’ultimatum al presidente Nicola Mattoscio: senza liquidità i libri contabili sarebbero andati direttamente in tribunale per il fallimento. È così ieri il consiglio regionale ha approvato per la terza volta (dopo che le prime due erano state vanificate dalla Corte Costituzionale) il piano di ricapitalizzazione dello scalo abruzzese: sette milioni di euro per coprire il buco del 2014 e per permettere di avviare un piano industriale che se non in attivo, preveda per i prossimi anni almeno minori perdite. In difesa del Liberi, d’altronde, si sono mostrati tutti favorevoli, compresi i 5 Stelle che si sono astenuti dal voto «perché prima avremmo voluto capire - hanno spiegato - se potevano essere recuperati i crediti dichiarati inesigibili e perché non vogliamo che questo contributo una tantum si trasformi in tassa annuale». Per evitarlo molto dipenderà dal ruolo che lo scalo abruzzese riuscirà a ritagliarsi nel panorama nazionale, se cioè riuscirà, come hanno auspicato centrodestra e centrosinistra, a diventare « il secondo aeroporto di Roma» oppure quello dei «Balcani» quale punto di riferimento cioè dell’alta Puglia e delle basse Marche. I sogni e i progetti, però, devono fare i conti innanzitutto con i numeri e i check-in abruzzesi hanno bisogno di raddoppiare quasi il loro lavoro per arrivare alla soglia della sostenibilità e cioè un milione di passeggeri annui.
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Il Messaggero