Perdonanza, due Ministeri mediano per il riconoscimento Unesco

La bolla di Celestino
L'AQUILA - Nonostante la grande preoccupazione di queste ore, non è del tutto tramontata la possibilità che il corteo della Bolla della Perdonanza diventi patrimonio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'AQUILA - Nonostante la grande preoccupazione di queste ore, non è del tutto tramontata la possibilità che il corteo della Bolla della Perdonanza diventi patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

Ben due Ministeri sono al lavoro nel complicato intreccio di diplomazie attivato dopo la richiesta di integrazioni al dossier pervenuta dalle commissioni riunite in Namibia per il verdetto finale. Sono in campo sia il Ministero per i Beni e le attività culturali e il Turismo (Mibact), presieduto da Dario Franceschini, sia il Ministero degli Esteri che fa capo a Paolo Gentiloni. Le rispettive segreterie stanno cucendo i contatti per tentare di “salvare” la proposta che l’Italia ha formulato in maniera unitaria con la nostra Perdonanza. Visto il “livello” delle trattative, è lecito presupporre che l’oggetto del contendere esuli da semplici correzioni formali e tecniche del dossier. Si lavora alacremente, dunque, per superare gli ostacoli di natura diplomatica che si sono frapposti sulla strada del traguardo che, in realtà, sembrava piuttosto spianata. In ogni caso, qualora non si riuscisse a sbloccare l’impasse, va rafforzandosi l’ipotesi di uno slittamento della candidatura al prossimo anno e non addirittura al 2017, come pure qualcuno paventava in uno scenario da doppia beffa.

LE INDISCREZIONI - Dalla cortina di profonda riservatezza che circonda il vertice in Namibia non filtra nulla. Visto l’interessamento di ben due Ministeri non è però escluso che siano state sollevate eccezioni sul carattere “religioso” della Perdonanza. In questo scenario potrà avere un peso anche il complesso contesto internazionale. Proprio mentre l’Unesco è in “conclave” in Namibia, Papa Francesco concluderà il suo viaggio in Africa con l’apertura della Porta Santa a Bangui (Repubblica Centrafricana), dove esiste da tempo una missione celestiniana.

L’evangelizzazione di questa terra, anche nel nome di Celestino, è un tema che Bergoglio ha inteso rafforzare proprio con un viaggio dall’altissimo contenuto simbolico. Il tutto, per di più, alla vigilia dell’apertura del Giubileo straordinario dell’8 dicembre (e la Perdonanza è sempre stata definita il primo Giubileo della storia) e in un momento di grande conflitto religioso rinfocolato dal fondamentalismo. Come si evince da tutto ciò, l’equilibrio mondiale che l’Unesco è chiamato a preservare non è semplicissimo da stabilire. Tra l’altro al cospetto di un evento come la Perdonanza che forse più di ogni altro mescola aspetti religiosi ad altri laici (come nel caso del Corteo della Bolla che è il succo della candidatura). Paradossalmente, dunque, il momento appare tutt’altro che “propizio”.

A questo si deve l’interessamento del Governo ai massimi livelli. Certo L’Aquila faticherebbe a smaltire un’altra delusione dopo la bocciatura della candidatura a Capitale europea della Cultura. Il verdetto Unesco è molto vicino. Si attende tra il 3 e il 4 dicembre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero