La partita di calcetto si prolunga, botte tra giocatori: il questore vieta a due fratelli mare e movida

La partita di calcetto si prolunga, botte tra giocatori: il questore vieta a due fratelli mare e movida
Ormai è chiaro che sconti a bulli, cultori della violenza urbana ed esagitati della movida non se ne faranno più. Altri due Daspo Willy sono stati inflitti dal...

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Ormai è chiaro che sconti a bulli, cultori della violenza urbana ed esagitati della movida non se ne faranno più. Altri due Daspo Willy sono stati inflitti dal questore di Pescara Luigi Liguori a una coppia di fratelli, uno fra l'altro minorenne, responsabili dell'aggressione a tre ragazzi più o meno coetanei nel campetto da beach soccer di uno stabilimento della riviera sud.

È accaduto sabato 12, nel tardo pomeriggio. Senza alcun motivo i due irrompono durante la partitella reclamando la disponibilità del campo per il gruppo del quale fanno parte. La risposta non è un rifiuto, ma un garbato invito ad attendere i pochi minuti rimasti per la fine della partitella. È stato l'apriti cielo, un affronto per la legge del più forte che il branco è intenzionato ad affermare. Due ragazzi vengono aggrediti e presi a schiaffi dalla coppia di fratelli, uno addirittura pestato di santa ragione al punto da riportare lesioni personali.


Quando la polizia, dopo le denunce presentate dalle vittime, riesce a identificare i responsabili la storia assume una sua logica, per quanto perversa. Nonostante la giovanissima età i due fratelli risultano già gravati da precedenti di polizia. Al di là della vicenda penale, che farà il suo corso, il questore ha deciso per la misura amministrativa di immediata applicazione: non è cosa da poco, per un anno intero tutti i fine settimana, dal venerdì alla domenica, i daspizzati non potranno accedere allo stabilimento teatro dell'aggressione, né ad altri locali della riviera di Pescara. Il divieto scatta alle 16 e dura fino alle 4 del mattino successivo; significa il bando da tutte le attività di divertimento che i loro coetanei continueranno a praticare senza problemi. In caso di trasgressione scatta un'ipotesi di reato punita con la reclusione da sei mesi a due anni e con multe salate. 
 

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Il Messaggero