E' morto l'orso Sandrino, simbolo del Parco e record di longevità

L'orso Sandrino
L'AQUILA - - È morto sulla soglia dei 34 anni, l'orso Sandrino, che da qualche anno aveva iniziato ad accusare gli acciacchi dell'età. Record per un orso che in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'AQUILA - - È morto sulla soglia dei 34 anni, l'orso Sandrino, che da qualche anno aveva iniziato ad accusare gli acciacchi dell'età. Record per un orso che in natura spesso non arriva alla metà dei suoi anni. Vero e proprio 'ambasciatorè del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, riferisce lo stesso Ente, Sandrino venne recuperato nell'agosto '82, denutrito e malato. Il suo nome in onore dell' ex Presidente della Repubblica, Sandro Pertini.L'Ente Parco per queste ultime primavere, aveva predisposto un trasferimento dall'area faunistica dell'orso di Villavallelonga al Centro Visita di Pescasseroli, per poterlo assistere quotidianamente con le cure del veterinario, grazie alle quali è stato possibile alleviare le sofferenze legate al fisiologico invecchiamento. Per oltre tre decenni, dunque, un simbolo, dice il Parco, «sia per la sua specie, permettendo a molti di conoscere più da vicino le caratteristiche dell'orso marsicano, sia per il Parco, che ne ha fatto, suo malgrado, un testimonial d'eccezione, diventando una vera e propria star con migliaia di fan e appassionati». Quando Sandrino venne recuperato dalle Guardie del Parco nell'agosto del 1982, pesava circa 10 kg. Cucciolo di pochi mesi, fu trovato in evidente stato di denutrizione con disidratazione e febbre perchè abbandonato dalla madre che, evidentemente, non era in grado di allevare l' intera cucciolata ed aveva selezionato, come accade spesso in natura, i cuccioli più robusti abbandonando al proprio destino quello più debole. L'orsetto venne ricoverato presso le strutture del Parco e sottoposto a cure specialistiche salvandolo da morte prematura.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero