Attacco di Giacomina, l'esperto: «Disturbare l'orso che cerca cibo per l'inverno è un gesto sconsiderato»

«Disturbare l’orso è un gesto sconsiderato, in quanto l’animale è nel periodo dell’iperfagia, cioè della ricerca di fonti...

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«Disturbare l’orso è un gesto sconsiderato, in quanto l’animale è nel periodo dell’iperfagia, cioè della ricerca di fonti alimentari, in grado di produrre tessuti di deposito, cioè grassi funzionali al superamento del periodo di ibernazione». E’ quanto afferma Antonio Liberatore, veterinario e componente del tavolo tecnico del Patom (Piano d'Azione nazionale per la tutela dell'orso bruno Marsicano), in merito all’attacco bianco a Civitella Alfedena, in provincia dell'Aquila, dell’orsa Giacomina, braccata da una coppia di turisti, per il solo scopo di girare un video a distanza ravvicinata. I due turisti, in un certo senso, si  sono autodenunciati divulgando le immagini sul web, dell’animale in fase di attacco, perché pressato e con la via preclusa.

L'orso "sconfina" nel campo di tiro con l'arco: i turisti filmano la scena

«E’ tanto  più valido- continua Liberatore- per quanto riguarda le femmine di orso, che dovranno superare gravidanza e allattamento all’interno delle tane e consentire la sopravvivenza e allattamento dei nuovi


nati». Per Antonio Liberatore, l’azione di disturbo esercitata dal turista occasionale, può avere distolto l’orso, dalle sue occupazioni alimentari e costretto ad andare a cercare altrove cibo che probabilmente erano sul posto. «L’orso non fa mai nulla caso - conclude il veterinario- analizzando il video di Giacomina, si nota che l’orsa stava fissando l’uomo e a quella distanza, non lo considerava un pericolo. Tant'è vero che ha continuato ad andare verso la strada, nella direzione. Se il turista fosse rimasto immobile, Giacomina avrebbe continuato a non considerarlo come un pericolo o  un intrusione e dunque, non avrebbe reagito. Quale insegnamento possiamo trarre da questo episodio? Che l’orso, per quanto animale pacifico e per certi versi abituato alla presenza umana, se pressato da vicino, reagisce, sia pure con un attacco bianco, che vuole significare in maniera perentoria, stai al tuo posto, non avvicinarti. L’orso resta comunque un predatore, magari anche controvoglia è costretto ad agire in questo modo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero