Juan Carrito show sulle piste da sci di Roccaraso

Lo stavano aspettando. Quelle impronte lasciate sulla neve di prima mattina, erano la prova del suo rientro. Così, dopo otto giorni dall’allontanamento...

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Lo stavano aspettando. Quelle impronte lasciate sulla neve di prima mattina, erano la prova del suo rientro. Così, dopo otto giorni dall’allontanamento dall’Alto Sangro, l’orso Juan Carrito è tornato a Roccaraso. Questa volta si è diretto in località Gravare, sugli impianti sciistici dell’Aremogna, facendo la sua comparsa, nella pista rossa Macchione, tra alcuni sciatori, che hanno assistito, increduli alla scena. I guardiaparco, che monitorano costantemente gli spostamenti dell’orso temerario, si sono subito recati sul posto. Insieme ai poliziotti sciatori, che prestano servizio sugli impianti, hanno cercato di respingerlo verso il bosco.

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IL RITORNO JC avrebbe percorso circa una quindicina di chilometri da Villalago, territorio scelto come prima tappa, dopo la fuga dalla montagna isolata, dove era stato condotto, addormentato, con l’elicottero dei carabinieri forestali il 7 dicembre. «Dovremo imparare a convivere con Juan Carrito, perché rappresenta un valore aggiunto - commenta Antonio Liberatore veterinario e componente del Tavolo tecnico del Patom - Ritengo che la libertà di quest’orso vada preservata ad ogni costo. Si tratta di uno dei figli della super mamma Amarena, che esprime forti caratteri di dominanza, nonostante la giovane età, il cui patrimonio genetico, va assolutamente tutelato». M20, questo il suo nome “burocratico”, è considerato uno dei plantigradi più belli dell’area protetta, anche per le sue fattezze fisiche. A soli due anni vita pesa il doppio di un orso della sua età. E non solo.

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IL CODICE GENETICO «Potrebbe essere un orso dominante - continua Liberatore - una volta diventato dominante per territorio, potrebbe accoppiarsi con più orse e quindi, portare una ventata di miglioramento genetico, in una popolazione che soffre per residuità numerica e di un forte appiattamento genetico. Nel senso che tutti gli orsi del Pnalm sono praticamente imparentati tra di loro». Per Liberatore è scontato che sia tornato a Roccaraso, perché il fatto che sia cresciuto così tanto in maniera repentina e insolita per un orsetto della sua età, significa che ha trovato risorse alimentari abbonanti e nutrienti. «Risorse artificiali - continua Liberatore - perché qualcuno ha avuto interesse a fargli trovare alimenti in quantità e in continuità. Non essendo Roccaraso un centro a vocazione agricolo - ortofrutticolo, sono convinto che sia cresciuto con il miele, che emana un profumo che non sfugge di certo all’olfatto sensibile, come quello dell’orso».

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Intanto l’Enpa ha presentato denuncia contro ignoti sull’episodio che ha coinvolto una donna di Villalago che si sarebbe avvicinata a JC, con un cane pastore tedesco senza guinzaglio. Il video dell’orso che gioca con il cane è diventato virale.
Sonia Paglia

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Il Messaggero