La legislazione sulla tutela del paesaggio naturale italiano, compie oggi un secolo. Il primo disegno di legge in materia, fu presentato al Senato, infatti, il 25 settembre del...
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A informare è Lorenzo Arnone Sipari, storico e discendente della famiglia materna del filosofo. Croce, fissò in particolare, il principio per cui sia le “cose” immobili (terminologia ancora presente nel codice dei beni culturali) legate alla storia e alla letteratura, sia i paesaggi che costituivano bellezze naturali, non potessero essere deturpati. Fu così introdotta per questi beni, demaniali o privati che fossero, la dichiarazione ministeriale dell’interesse pubblico. La legge fornì anche le premesse giuridiche per la successiva istituzione dei parchi nazionali. «Proprio nello stesso periodo, Croce raccolse in una monografia, uscita per l’editore Laterza nel febbraio del 1922, la storia di Pescasseroli - spiega lo storico - lo studio, che fu realizzato su richiesta di suo cugino, Erminio Sipari, aveva il fine di propagandare gli atti del costituendo Parco Nazionale d’Abruzzo. Nell’introduzione al disegno di legge di cento anni fa, Benedetto Croce ha accostato, con una prosa fiorita di immagini poetiche, il paesaggio non ancora protetto a opere d’arte tutelate dalla legge, coniugando alla perfezione una visione di eccezionale sensibilità a un contenuto normativo moderno, che finì col proiettare il Paese all’avanguardia in Europa, in tema di tutela del paesaggio». Così, anche il Parco Nazionale d’Abruzzo, fondato, appunto, da Erminio Sipari, si prepara a festeggiare i suoi 100 anni di vita. «Un centenario - conclude Lorenzo Arnone Sipari - quello del 2022, davvero umano per la conservazione della natura a livello internazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero