Violentata e lasciata morire: panchina rossa per Anna Carlini

Anna Carlini, a sinistra, con la sorella
Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e in provincia di Pescara si moltiplicano le iniziative per onorare la...

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Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e in provincia di Pescara si moltiplicano le iniziative per onorare la ricorrenza nel modo più adeguato. Particolarmente significativa la scelta dell’amministrazione comunale di Loreto Aprutino, che dedicherà la giornata ad Anna Carlini, la 33enne con problemi psichici, violentata la notte del 29 agosto 2017 lungo uno dei tunnel della stazione di Pescara e rinvenuta priva di vita la mattina successiva.

Anna, prima di andare a vivere con una delle sorelle nella città adriatica, visse per 5 anni proprio a Loreto, dove in molti ancora oggi la ricordano con affetto. Un periodo che ebbe inizio nel 2006 e si concluse nel 2011. Nessuno avrebbe immaginato che sei anni dopo Anna sarebbe andata incontro ad un destino così tragico. Il tribunale di Pescara, il 4 novembre scorso, ha condannato ad 11 anni e 6 mesi di carcere l’uomo che abusò sessualmente di lei e che poi la lasciò morire, e a 2 anni di reclusione una seconda persona accusata unicamente di omissione di soccorso aggravata. La giustizia penale ha fatto dunque il suo corso, almeno in primo grado, ma l’amministrazione loretese intende rendere giustizia alla sua ex concittadina, così fragile e sfortunata, anche sul piano della memoria.

Per questo il 25 novembre sarà intitolata ad Anna Carlini una panchina rossa, posizionata di fianco all’ingresso della Casa Comunale, in via Martiri Angolani. La proposta sarà ratificata martedì con una delibera di giunta. Purtroppo, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid, ci si limiterà all’atto di intestazione formale, mentre non sarà possibile dare vita ad una vera e propria cerimonia, che comunque l’amministrazione comunale intende tenere in un secondo momento, non appena ci saranno le condizioni per tornare a riunirsi in sicurezza. 

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Il Messaggero