«Mi ha investito con l'auto». Prima accusa il padre, poi in Tribunale lo scagiona

«Mi ha investito con l'auto». Prima accusa il padre, poi in Tribunale lo scagiona
Era finito per la seconda volta sotto processo per le accuse rivoltegli dal figlio: prima per abusi sessuali (ovvero per avergli mostrato video pornografici) e poi per violenza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Era finito per la seconda volta sotto processo per le accuse rivoltegli dal figlio: prima per abusi sessuali (ovvero per avergli mostrato video pornografici) e poi per violenza privata, lesioni ed omissione di soccorso. In realtà, ha confessato ieri alla giudice del tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, il ragazzo, all'epoca dei fatti ancora minorenne, aveva solo bisogno di più affetto.

«L'ho fatto per attirare l'attenzione di mio padre» ha detto in tribunale ieri mattina durante la deposizione, di fatto scagionando completamente il genitore di averlo volontariamente investito con l'auto mentre il ragazzo era in bici. Fatto accaduto nel maggio del 2017, quando la presunta vittima della violenza privata e delle lesioni, era minorenne.

In un primo momento il ragazzo aveva raccontato di essere stato avvicinato mentre si trovava in bici sul ponte dall'auto guidata dal padre e che questi volontariamente lo aveva investito provocandogli una caduta e una ferita al ginocchio con una prognosi di venti giorni, e di essere quindi fuggito senza prestargli soccorso.

Una ricostruzione frutto di fantasia, a quanto pare, e di un disperato bisogno di attenzioni che, il minore, aveva così manifestato. E' arrivata così l'assoluzione con formula piena per P.D.C., 57enne (difeso dagli avvocati Alessandro Margiotta e Catia Puglielli), che ieri ha probabilmente messo fine oltre che alla sua vicenda giudiziaria (almeno a questa), anche a una burrascosa situazione familiare. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero