Padre di famiglia sotto accusa per violenza su un minore in un magazzino: ecco cosa gli è successo

Il Tribunale di Avezzano
  E’ stato condannato a cinque anni, sette mesi e otto giorni di reclusione il sessantenne S. M., accusato di violenza sessuale nei confronti di un minore ad Avezzano....

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E’ stato condannato a cinque anni, sette mesi e otto giorni di reclusione il sessantenne S. M., accusato di violenza sessuale nei confronti di un minore ad Avezzano. E’ stato anche interdetto dai pubblici uffici e a non frequentare luoghi come scuole e asili. Condannato infine ad un risarcimento di 80mila euro a favore della vittima. Il Pm, Lara Seccacini, che aveva istruito il processo, aveva ritenuto che fossero state raccolte prove sufficienti per una severa condanna e aveva chiesto per lui il rito immediato di fronte al Tribunale. La difesa ha optato per il rito abbreviato che si è svolto ieri mattina. L’uomo era difeso dall’avvocato Franco Colucci, del foro di Avezzano, mentre la parte civile (figlio e madre) dagli avvocati Paolo Di Cesare e Mauro Ciofani.


Tutto iniziò nel luglio del 2015 quando l’uomo, che conosceva il minore, lo avvicinò e con una scusa lo portò nel suo magazzino e dopo avergli toccato le parti intime e baciato, lo violentò. Il piccolo si sarebbe fidato dell’uomo perché lo conosceva molto bene essendo un suo vicino di casa e spesso si intratteneva con lui anche per passare tempo. Il minore raccontò tutto alla madre, che subito però non gli credette ma poi decise di denunciare la violenza ai carabinieri. I militari, quindi, avviarono le indagini, acquisendo nei confronti del 60enne parecchi elementi di responsabilità. Infatti, qualsiasi atto sessuale, compreso il toccare le parti intime, secondo il codice penale è equiparato alla violenza sessuale vera e propria, e la casistica delle aggravanti diventa più pesante man mano che cala l’età della vittima. In questo caso, essendo la vittima minore, le aggravanti per pedofilia pesano in modo particolare. Inizialmente l’uomo cercò anche di negare la violenza ma il Pm di allora, Vincenzo Barbieri, chiese l’arresto che fu convalidato dal Gip del Tribunale di Avezzano, Maria Proia. In seguito fu sentito anche il ragazzino che confermò l’intera vicenda durante l’incidente probatorio.


La drammatica storia avvenne in un piccolo centro della Marsica che omettiamo di riportare per salvaguardare la vittima minorenne. Il condannato, sposato e con figli, è molto conosciuto in paese per essere un valido muratore e sempre molto corretto nel lavoro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero