Padre Anastasio il guardiano di Padre Pio e la chiesa di Roio Colle

targa e fronte chiesa a Roio Colle (L'Aquila)
L'AQUILA La scoperta è inaspettata, come il pellegrino che nel suo peregrinare scopre lungo il suo cammino, un curioso e quanto mai singolare documento. Era...

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L'AQUILA La scoperta è inaspettata, come il pellegrino che nel suo peregrinare scopre lungo il suo cammino, un curioso e quanto mai singolare documento. Era un mercoledì di un tiepido e assolato giugno scorso, prossimo al solstizio d’estate, quando la curiosità si sofferma all’interno di una chiesetta. Nascosta dietro la porta si intravede una piccola e semplice cornice, ingiallita dal tempo, custodisce una preziosa informazione, nel cui testo, scritto rigorosamente a mano e in una bella calligrafia ordinata dei tempi passati si legge:  «In questa chiesetta della Madonna di Corte negli anni trenta celebrava la Santa Messa Padre Anastasio da Roio Colle (al secolo Giovanni Di Carlo 9.4.1886-17.2.1947), il quale fu Padre Guardiano nel convento dei P.P. Cappuccini di S. Giovanni Rotondo e accolse Padre Pio quando si trasferì in tale Convento da quello di Serra Capriola». 

La chiesetta custode di questo originale reperto è “La Madonna di Corte”, molto cara ai suoi abitanti situata nei pressi dell’abitato di Roio Colle, piccola frazione dell’Aquila, immersa nel verde, dove il tempo sembra essersi fermato nel suo immutato aspetto originale. 

«La piccola chiesa è l'unico edificio rimasto dell'antichissimo villaggio "Villa di Corte", - come viene descritto in un post sulla pagina Facebook "Parrocchie di Roio" -  ha resistito al passare dei secoli, alle scorrerie e persino ai terremoti del 1315, 1349, 1461-62. Gravemente danneggiata dal terribile sisma del 1743. E' stata restaurata nel 2006 con grande sforzo ed impegno dei suoi fedeli, ha resistito, pressoché senza danni, al sisma del 2009 nonostante l'estrema vicinanza all'epicentro del terremoto. E' dedicata alla Madonna Incoronata, la cui vecchia tela proveniente da Foggia, insieme all'antico tabernacolo, sono stati rubati diversi anni fa. Si festeggia l'ultimo sabato del mese di aprile».

«La Madonna di Corte - si legge invece sul sito ufficiale dell’Archeoclub dell’Aquila -  è una cappella rettangolare in muratura mista, con la facciata a capanna e portale rettangolare con due quadrotte per lato. Sarebbe una struttura edificata a seguito del terremoto del 1703, eseguita in ricostruzione di una precedente. L’interno è semplice: l’altare, a mensa svasata, in stucco, è sormontato dal quadro di una Madonna Incoronata a tre diademi sovrapposti, che pare provenire da Foggia, cioè laddove la Vergine è adorata con quel titolo. Il nucleo originario di uno scomparso agglomerato, quella “Villa di Corte” cosiddetta in quanto incastellata sul sito di una curtem, da cui prende il nome la Chiesa, risalirebbe ai secoli XII-XIII».

La chiesa è raggiungibile facilmente dall’Aquila, a meno di un chilometro dalla frazione di Roio Colle, raggiungibile a piedi, in bici e in auto. Altre utili informazioni possono essere reperite anche nel volume “Chiese «Extra Moenia» del comune dell'Aquila prima e dopo il sisma” di  Monsignor Orlando Antonini, Nunzio apostolico aquilano e studioso insigne di architettura religiosa e urbanana, che in questo volume espone una ricognizione storico-religiosa-architettonica-artistica delle 115 chiese del "Comitatus Aquilanus" escluso il capoluogo.

Sabrina Giangrande

 

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Il Messaggero