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Va in ospedale per una visita ambulatoriale di controllo programmata alle 9 di mattina ma si trova con 20 persone nella stessa stanza. Tutti avevano indicato nella prenotazione sanitaria lo stesso orario. Ed in tempi di pandemia Covid-19, fa sapere l’anziano teramano, «non è il massimo». Era andato all'ospedale "Giuseppe Mazzini" di Teramo, in cardiologia, per un esame programmato da tempo, un controllo al suo pace-maker, quando ha visto che non era da solo come immaginava bensì una decina di pazienti erano già pronti per la visita, numero che raddoppiava con i loro accompagnatori. Il teramano ha protestato per il mancato scaglionamento, ma, a suo dire, il medico si sarebbe giustificato asserendo che «le visite partivano dalle 9». Precisazione poi smentita dagli altri pazienti. Il presidente dell’ordine dei medici, Cosimo Napoletano, tra l’altro il primo ad esser stato vaccinato alla Asl di Teramo (il richiamo c’è stato lunedì scorso), indica nella struttura ospedaliera vetusta (progettata negli anni ‘60) un ostacolo alla migliore fruizione sanitaria. «Quest’ospedale non ha spazi di attesa adeguati e non potevamo per l’occasione dirottarli in altre aree: in tempi di pandemia è meglio non intaccare ad esempio i reparti». Per Napoletano, il Mazzini «non è più funzionale».
Il Messaggero