«Sono la figlia di una tua lontana parente» e sottrae tutti i risparmi di un 84enne

La donna di Ortona indagata per truffa quando si è vista scoperta ha restituito i soldi - 34 mila euro - all'anziano

«Sono la figlia di una tua lontana parente», e sottrae tutto i risparmi di un 84enne
Sottrae 34mila euro a un anziano: donna di Ortona indagata. Il Comando provinciale di Chieti, nel quadro di un’indagine finanziaria condotta dai militari della...

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Sottrae 34mila euro a un anziano: donna di Ortona indagata. Il Comando provinciale di Chieti, nel quadro di un’indagine finanziaria condotta dai militari della dipendente Tenenza di Ortona, ha denunciato alla procura di Chieti una donna per il reato di truffa. L’attività investigativa delle fiamme gialle - delegata dal pm Giancarlo Ciani - ha avuto origine da una querela presentata dalla vittima, un pensionato 84enne residente a Ortona, il quale ha riferito che gli erano stati sottratti i risparmi di una vita. 

 

La donna, ora indagata, è una concittadina dell'anziano e si era presentata come figlia di una lontana parente, disponibile e affettuosa aveva conquistato la fiducia dell'uomo, tanto da indurlo a farsi cointestare un libretto postale e, con diversi prelievi, la donna si era impossessata del denaro depositato per accreditarlo poi  sui conti correnti personali. La ricostruzione dettagliata delle numerose operazioni di sportello ha condotto i finanzieri ortonesi, coordinati dal sottotenente Giancarlo Passeri, a eseguire un sequestro di 34.000 euro, ormai nella totale disponibilità della finta parente. La donna è indagata per truffa – reato che punito con la reclusione da uno a  cinque anni e una multa da 309 a 1.549 euro con l’aggravante di aver agito ai danni di un anziano – ed ha restituito, ricorrendo alla “giustizia riparativa” contemplata dalla riforma Cartabia, l’intera somma sottratta all’84enne. Infatti, l’attuale normativa, entrata in vigore con il decreto legislativo  150/2022, prevede che la vittima e l’autore del reato, consensualmente, partecipano alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato mediante il risarcimento del danno prodotto.


Il comandante provinciale della guardia di finanza di Chieti, colonnello Michele Iadarola, sottolinea, come questa
«specifica attività di servizio conferma, la costante attenzione del Corpo alla tutela dei cittadini, soprattutto dei più


deboli e vulnerabili, allo scopo di intercettare e reprimere i fenomeni di truffa sempre più diffusi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero