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Garantire la salvaguardia della piccola popolazione di Orso bruno marsicano, simbolo della Regione Abruzzo. E’ l’impegno che tutti gli organi preposti, sottolineano, dopo la morte dell’orsa Amarena, abbattuta brutalmente con un colpo di fucile, a San Benedetto dei Marsi. Ma prima, è stata perseguitata e ferita, da altri proiettili. Una morte annunciata, probabilmente, quella della super mamma Amarena, una femmina straordinaria, in termini di riproduzione della specie. Ora ci sono in giro due orfanelli. Sono i figli di Amarena, che si muovono come folletti e rischiano la sopravvivenza, a causa delle possibili aggressioni, da parte dei predatori.
C’è da considerare anche l’insidia degli investimenti su strada, come accaduto al loro fratello, Juan Carrito, nato da un precedente accoppiamento e morto sulle strade dell’Alto Sangro. E sempre per mano dell’uomo, che come nel caso del delitto di San Benedetto dei Marsi, ha dimostrato di essere in grado di stroncare la vita di un animale protetto, in pochi minuti, soltanto perché responsabile delle incursioni nei centri urbani.
Orsa Gemma, nuova incursione a Scanno. «Danni a un condominio, è arrivata al terzo piano»
Il direttore del Parco Sammarone spiega che Gemma ha circa 24 anni. E’ anziana, come una persona di 75-80 anni. L’orsa Bambina invece, con il suo cucciolo al seguito, da Roccaraso, si è spostata a Castel di Sangro facendo danni in diversi allevamenti. Ultimamente, ha raggiunto il Comune di Villetta Barrea, nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove circola anche Giacomina, l’orsa ghiotta delle mele del guardiaparco e un altro orso dominante, non ancora identificato. Spostandoci in Marsica, vediamo altri esemplari. La fauna selvatica, popola da tempo i paesi ubicati dentro e fuori dall'area protetta. Il Covid, ha contribuito oltremodo a rendere agevoli i piccoli centri, liberi dai rumori delle automobili e dal passaggio delle persone.
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