L'AQUILA - «La storia è fatta di corsi e ricorsi, oggi si è ricucito uno strappo e questo è un aspetto storicamente rilevante che va...
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«Ma sottolineerei soprattutto il fatto che oggi si dà il segno di un'Europa solidale che interviene quando nei Paesi europei succede qualcosa che richiede l'aiuto di tutti», ha aggiunto l'esponente di governo -. La chiesa è il centro di una comunità, e quando una chiesa ricomincia a vivere quindi quando vi si pratica il culto di nuovo, significa che la comunità ricomincia a vivere. Va sempre ricordato che questo progetto è frutto di un impegno della Repubblica federale tedesca che è stato rispettato al millimetro nei tempi e nella sostanza«, ha poi spiegato la Buitoni parlando del cantiere che si è aperto il 4 maggio 2013 ed è stato riconsegnato il 22 marzo scorso. »Con una grande collaborazione con le istituzioni, anche le nostre, e di questo penso che dobbiamo essere grati alla Germania perché significa che ha condiviso con noi la tragedia di quello che è stato il terremoto dell'Aquila e di quello che c'è intorno all'Aquila di cui si parla molto meno, vedi Onna».
LA GERMANIA - «Per noi tedeschi questo è un giorno di festa, in primo luogo perché viene ricostruita la chiesa che era stata distrutta dal terremoto, ma perché è anche un segnale di speranza per la rinascita di questo luogo e delle relazioni italo-tedesche dopo i terribili eventi avvenuti nella seconda Guerra mondiale». Così il segretario di Stato tedesco, Gunther Adler, intervenendo a Onna (L'Aquila) all'inaugurazione della chiesa di San Pietro Apostolo, restaurata dopo i danni causati dal terremoto del 6 aprile 2009 grazie ad una donazione di 3 milioni di euro del governo tedesco che ha 'adottatò il paese che con i suoi 41 morti è uno dei simboli del sisma. Alla cerimonia era presente anche l'ambasciatrice della Germania in Italia, Susanne Marianne Wasum-Rainer. «Noi questi eventi non li dimentichiamo - ha aggiunto facendo riferimento alla strage nazifascista di Onna dell'11 giugno 1944 quando furono uccise 17 persone - sono molto felice che le relazioni italo-tedesche si siano ulteriormente approfondite anche nel corso di questi anni, nel rapporto nato per la ricostruzione della chiesa si sono creati dei legami di amicizia che continuano. Tedeschi che hanno imparato l'italiano, italiani che hanno imparato il tedesco e continuano anche a farsi visita. Per noi questo è molto importante». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero