SILVI MARINA - Uccide il padre per proteggere la madre. Giuseppe Di Martino, architetto di 46 anni, è stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale...
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Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, il figlio, che da un anno era tornato a vivere con i genitori dopo un lungo periodo passato in Brasile, sarebbe intervenuto in difesa della madre dopo una violenta lite tra i gentitori. Ultimamente martio e moglie discutevano spesso e la donna non ne poteva più. Nel tentativo di dividere i genitori, l'architetto avrebbe afferrato il padre che, cadendo, avrebbe battuto la testa. Quando si è reso contro della gravità di ciò che era successo, è stato il figlio stesso a soccorrere il padre e ad accompagnarlo in auto all'ospedale di Atri dove però è giunto già morto per i gravi traumi cerebrali.
«Non volevo fargli del male, è scivolato e ha battuto la testa» è stata la versione dell'architetto. Le sue parole sono al vaglio dei carabinieri che stanno verificando la compatibilità del ferite riportare dal padre con le dichiarazioni del figlio.
L'architetto è stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale, e portato in carcere, a Castrogno. Un omicidio, quindi, non previsto dall'esecutore. Questo significa che, al momento, gli investigatori credono alla versione dell'indagato. E la madre avrebbe confermato quanto riferito dal figlio. Ma non si escludono altri scenari. I carabinieri stanno raccogliendo indizi e testimonianze per ricostruire nel dettaglio l'accaduto, a parire dagli attriti tra i due coniugi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero