Omicidio D'Amico, sequestrato un utensile nella falegnameria: forse è l'arma del delitto

Omicidio D'Amico, sequestrato un utensile nella falegnameria: forse è l'arma del delitto
Ancora perquisizioni, ancora un sopralluogo nell’area del delitto. Nonostante il comprensibile riserbo dei carabinieri dell'Aquila sull'omicidio di Paolo...

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Ancora perquisizioni, ancora un sopralluogo nell’area del delitto. Nonostante il comprensibile riserbo dei carabinieri dell'Aquila sull'omicidio di Paolo D’Amico, il 55enne (operatore ecologico dell’Asm) rinvenuto cadavere nella sua villetta nelle campagne di Picenze di Barisciano nel tardo pomeriggio di domenica, dopo aver ricevuto uno o forse due colpi alla testa con un martello e alcune pugnalate al petto, la giornata di ieri sembra aver offerto importanti spunti investigativi.


I militari dell’Arma hanno nuovamente effettuato alcune perquisizioni nelle abitazioni di alcuni amici della vittima e soprattutto compiuto un altro sopralluogo sulla scena del crimine: due a distanza di due giorni, con i militari della Scientifica e il sostituto procuratore della Repubblica, Simonetta Ciccarelli. Una serie di attività investigative, compresa l’audizione di persone informate dei fatti, che sono coincise con gli accertamenti medico-legali presso l’obitorio dell’ospedale da parte dei medici, Giuseppe Calvisi e Cristian D’Ovidio. Nulla trapela dall’autopsia durata diverse ore ma le attività investigative lasciano supporre che importanti spunti siano emersi. Sembra acclarato che la vittima abbia tentato di difendersi dal suo o suoi aguzzini, cercando con gli avambracci di schivare i colpi inferti con attrezzi che con molta probabilità si trovavano all’esterno della sua abitazione che si trova in una zona isolata, ubicata nella zona compresa tra San Gregorio e Fossa, tra le "La Fossa" e "Le Pastine", ovvero a poca distanza dal perimetro in cui si sarebbe compiuto l’omicidio, al termine di un’accesa discussione. Il cadavere sarebbe poi stato trasferito all’interno del garage dove i militari hanno scoperto e sequestrato un cospicuo quantitativo di marijuana.


Nel corso dell’attività di refertazione i carabinieri hanno portato via anche un oggetto appuntito a quanto pare utilizzato nella falegnameria sporco di sangue, molto probabilmente utilizzato per sferrare i colpi al torace risultati insieme ad colpo o colpi inferti sul cranio della vittima, mortali. Tracce che si aggiungono alle altre rinvenute nei tre sopralluoghi dai militari delle Scientifica sui quali si attende il responso degli esperti del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) di Roma.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero