Pesci e carni, pronti per essere serviti a tavola, mal conservati, senza alcuna indicazione sulla tracciabilità. Cucine e attrezzature per la preparazione degli alimenti in...
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Aprendo i frigoriferi del locale, i carabinieri si sono trovati davanti carni e pesci rancidi o con evidenti segni già di essicazione. Tutti alimenti che stavano per finire nei piatti dei poveri clienti. Solo in questo locale, i carabinieri hanno tolto letteralmente di mezzo oltre 100 chili di prodotti in cattivo stato di conservazione. Per il responsabile, è scattata immediata la denuncia alla procura della Repubblica. Dovrà rispondere anche del reato di tentata frode in commercio per l’assenza sui menù di indicazioni sulla reale origine degli alimenti.
E non è finita qui. Completamente sudici erano gli ambienti in cui venivano preparati i cibi così pure gli attrezzi. Vista la situazione e il pericolo per i consumatori, il ristorante è stato chiuso. E’ stata disposta, infatti, immediatamente la sospensione dell’attività. Un’altra situazione da “Cucine da incubo”, i Nas l’hanno riscontrata a Montesilvano, in un ristorante di un hotel. Durante l’ispezione, hanno trovato quasi 100 chili di preparazioni alimentari varie non solo non rintracciabili, ma conservati anche all'interno di un locale abusivo, del cui utilizzo insomma non era stata informata l’autorità competente. E’ stato quindi subito interdetto dal Dipartimento di Prevenzione della Asl. Bloccata dalla Asl pure l’attività di preparazione e somministrazione di prodotti ittici destinati ad essere consumati crudi o praticamente crudi, poiché sempre abusiva. Consultando i menù, i carabinieri hanno inoltre scoperto che non erano indicati i prodotti congelati e surgelati utilizzati per preparare i vari piatti. Tutti gli alimenti venivano fatti passare tranquillamente per freschi. Di qui la denuncia in Procura per tentata frode nell'esercizio del commercio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero