Muore a 14 anni dopo il ricovero: medici indagati

Muore a 14 anni dopo il ricovero: medici indagati
Gli diagnosticarono una polmonite e lo lasciarono andare via dall’ospedale di Sant’Omero, ma il pomeriggio morì per uno shock emorragico successivo alla rottura...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli diagnosticarono una polmonite e lo lasciarono andare via dall’ospedale di Sant’Omero, ma il pomeriggio morì per uno shock emorragico successivo alla rottura dell’aorta all’ospedale di Giulianova dove arrivò ormai in condizioni drammatiche. A perdere la vita il 28 agosto del 2015 fu Lorenzo Panichi di 14 anni. Davanti al giudice Flavio Conciatori si è aperto il processo che vede imputati per omicidio colposo i medici Angelo Flavio Mucciconi, 55 anni, e Mariantonia Di Giandomenico, 59 anni, all’epoca in servizio all’ospedale Val Vibrata rispettivamente al pronto soccorso e al servizio di radiologia.


Quella mattina Lorenzo si era sentito male e i suoi genitori lo avevano portato all’ospedale di Sant’Omero. Aveva la tosse e un persistente dolore alla spalla destra. Dopo la visita al pronto soccorso e gli esami, il 14enne era stato dimesso. La diagnosi: una polmonite. Ma a casa Lorenzo si era sentito di nuovo male. I dolori erano peggiorati e i familiari avevano chiamato l’ambulanza. Stavolta era stato trasportato all’ospedale di Giulianova dove, però, era arrivato in condizioni già disperate. Il pomeriggio il decesso.


A far scattare l’inchiesta giudiziaria è stata la denuncia dei genitori. Secondo l’accusa i due medici avrebbero commesso "imprudenza, negligenza ed imperizia, nonchè per colpa specifica, consistita nella violazione delle norme dettate dall’arte medica secondo il miglior grado di scienza ed esperienza – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio -, omettendo di seguire un accurato monitoraggio delle condizioni cliniche di Lorenzo Panichi e un’adeguata valutazione della gravità del quadro clinico, diagnosticavano al paziente medesimo “polmonite dx”, quand’era invece in corso la rottura/dissezione a livello dell’arteria anonima, ne decretavano le dimissioni alle successive ore 13.04, cagionando, per effetto dell’omesso corretto approccio diagnostico-differenziale, il decesso del paziente per “shock emorragico successivo a rottura dell’aorta ascendente”, verificatasi alle ore 16.30 all’ospedale di Giulianova". Quando Lorenzo arrivò a Giulianova, insomma, per lui non c’era già più niente da fare. A Sant’Omero, invece, il 14enne forse si sarebbe potuto salvare se solo fosse stata fatta una diagnosi corretta della rottura dell’aorta, in quel momento ancora in fase iniziale. E la morte si sarebbe potuta scongiurare con un tempestivo intervento cardiochirurgico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero