Morto durante il cambio del pacemaker: due indagati

Morto durante il cambio del pacemaker: due indagati
Due medici sono indagati per la morte di Angelo D’Alò, 78 anni, deceduto in ospedale lunedì scorso in un intervento di sostituzione del pacemaker....

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Due medici sono indagati per la morte di Angelo D’Alò, 78 anni, deceduto in ospedale lunedì scorso in un intervento di sostituzione del pacemaker. L’ipotesi di reato, formulata dal pm Giuseppe Falasca, è omicidio colposo. A far scattare le indagini sono stati i familiari dell’uomo, i quali hanno presentato una denuncia per chiedere che venga fatta chiarezza sulla morte del loro caro. Nell’esposto non c’è un’accusa esplicita nei confronti dei medici, ma la richiesta di accertare se è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita di Angelo, pensionato di Rapino, che lascia la moglie Anna Domenica Mascitelli e i figli Franco e Rocco. Gli avvisi di garanzia sono un atto dovuto per consentire ai due sanitari che hanno seguito il paziente di nominare un proprio consulente in vista di un esame irripetibile come quello dell’autopsia, il cui incarico verrà conferito lunedì prossimo. La Procura si è affidata al medico legale Cristian D’Ovidio, mentre la famiglia di D’Alò, rappresentata dall’avvocato Tiziano Ferrante, ha nominato come consulente Pietro Falco. La cartella clinica del pensionato è stata già sequestrata dai carabinieri della sezione di pg. In base a quanto emerso, l’anziano era stato ricoverato al policlinico Santissima Annunziata per un intervento programmato di sostituzione del pacemaker, una procedura considerata di routine. Domenica sera, qualche ora prima dell’operazione, i familiari hanno visto Angelo per l’ultima volta in vita: nulla faceva temere un epilogo tragico. Lunedì mattina, mentre l’anziano era sottoposto al cambio del pacemaker nel reparto di Cardiologia, la situazione è improvvisamente precipitata, fino alla morte. I medici hanno provato a rianimarlo, ma è stato tutto inutile. Le indagini chiariranno se ci siano state eventuali negligenze mediche. Al momento, dunque, non è stata accertata alcuna responsabilità.
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Il Messaggero