Morta di meningite i dubbi dei familiari

Morta di meningite i dubbi dei familiari
VASTO Troppo piccola, la chiesa di località San Giacomo a Scerni, per contenere la folla, che oggi pomeriggio accorrerà a darle l'addio. Inizieranno alle 14.45 i funerali di...

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VASTO Troppo piccola, la chiesa di località San Giacomo a Scerni, per contenere la folla, che oggi pomeriggio accorrerà a darle l'addio. Inizieranno alle 14.45 i funerali di Sara Di Candilo, la 31 enne laureata in psicologia morta venerdì scorso all'ospedale di Pescara. Meningite fulminante hanno sentenziato i medici. I sintomi del male, però, si erano presentati un mese fa, e questo lascia qualche dubbio ai familiari. Il 24 novembre scorso la donna, originaria di Scerni, non si era sentita bene, avvertiva un fortissimo mal di testa e, per capire perché, Davide, il suo ragazzo, con cui viveva a Montesilvano, l'aveva accompagnata al pronto soccorso. «Una crisi molto forte - racconta distrutto dal dolore il fratello, Gianluca - ma era stata rimandata a casa e tranquillizzata dopo una flebo. Non era finita, però, perché il 7 dicembre mia sorella si è sentita di nuovo male ed è tornata in ospedale. Un'altra crisi, stavolta terribile - aggiunge - tremava, non riconosceva le persone, fino a quando la situazione pareva migliorata». Le condizioni di Sara, però, si sono aggravate, tanto che, dal reparto di medicina, la paziente è stata trasferita in quello di malattie infettive e poi in rianimazione. Ha lottato con tutte le forze residue, ma si è dovuta arrendere: la crisi finale, il pomeriggio di venerdì scorso, ha provocato un cedimento degli organi vitali e l'ha strappata alla vita e ai suoi affetti. «Era una ragazza in gamba, bravissima», dice Nicola, di Monteodorisio, mentre Riccardo scrive sulla rete: «Un bacio, Sara, sperando che arrivi fin lassù». La piangono, con il fratello Gianluca, i genitori Liliana e Camillo, che vivono in contrada Bardella a Scerni.
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Il Messaggero