Una vita dedicata alla produzione dello zafferano, quella di Gina Sarra originaria di Civitaretenga (L'Aquila), venuta a mancare nei giorni scorsi a causa di una malattia. A...
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«Gina non c’è più, se ne è andata la signora dello zafferano – scrive in una nota -. È andata via una donna della nostra terra, interprete fino in fondo di questo Abruzzo aquilano e dei suoi simboli, lo zafferano appunto. Quando la invitai in Senato, non ci credeva quasi che avrebbe potuto far parlare di sé e dello zafferano a Palazzo Madama. Ed invece Gina e la sua amatissima nipote Dina vennero a rappresentare l’Abruzzo che lotta e che crede in se stesso, proprio nel Senato della Repubblica, nel Convegno che organizzammo in per l’8 marzo “Donne di terra e di orizzonti”». «Gina era coraggiosa ed intraprendente e riuscì ad arrivare persino a Portobello di Enzo Tortora per parlare dello zafferano - aggiunge -. E con suo fratello Silvio Sarra aveva creato la prima cooperativa di produttori di zafferano. Gina mancherà tanto, perché era una donna difficile da trovare, con una sincerità e verità spesso sconosciute, sapeva quello che diceva e diceva quello che sapeva». «Certo, sullo zafferano non aveva pari, sapeva ogni dettaglio ed era molto orgogliosa di Civitaretenga e di Navelli, ma sopratutto della nipote Dina, quando la guardava e la sentiva parlare le brillavano gli occhi» conclude. I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio alle 14,30 nella chiesa di Sant’Antonio a Civitaretenga. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero