Morta Gina Sarra, la signora dello zafferano: parlò dell'oro rosso anche in Senato. Video

Gina Sarra, prima a sinistra
Una vita dedicata alla produzione dello zafferano, quella di Gina Sarra originaria di Civitaretenga (L'Aquila), venuta a mancare nei giorni scorsi a causa di una malattia. A...

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Una vita dedicata alla produzione dello zafferano, quella di Gina Sarra originaria di Civitaretenga (L'Aquila), venuta a mancare nei giorni scorsi a causa di una malattia. A ricordare la signora dello zafferano, anche la deputata Dem Stefania Pezzopane che la definisce «donna intraprendente e coraggiosa, esempio di energia femminile della montagna aquilana». «Lo zafferano l’ho sposato», raccontava qualche tempo fa in un’intervista rilasciata al sito Virtuquotidiane. E in effetti la Sarra, che nel 1971 aveva fondato insieme al fratello Silvio la prima cooperativa di produttori di zafferano, ha dedicato tutta la sua vita all’oro rosso aquilano che ha iniziato a raccogliere nella piccola frazione del comune di Navelli all’età di tre anni. La Pezzopane esprime il suo cordoglio per la perdita della Sarra e ricorda il giorno in cui la invitò a rappresentare lo zafferano aquilano in occasione di un convegno in Senato.





«Gina non c’è più, se ne è andata la signora dello zafferano – scrive in una nota -. È andata via una donna della nostra terra, interprete fino in fondo di questo Abruzzo aquilano e dei suoi simboli, lo zafferano appunto. Quando la invitai in Senato, non ci credeva quasi che avrebbe potuto far parlare di sé e dello zafferano a Palazzo Madama. Ed invece Gina e la sua amatissima nipote Dina vennero a rappresentare l’Abruzzo che lotta e che crede in se stesso, proprio nel Senato della Repubblica, nel Convegno che organizzammo in per l’8 marzo “Donne di terra e di orizzonti”». «Gina era coraggiosa ed intraprendente e riuscì ad arrivare persino a Portobello di Enzo Tortora per parlare dello zafferano - aggiunge -. E con suo fratello Silvio Sarra aveva creato la prima cooperativa di produttori di zafferano. Gina mancherà tanto, perché era una donna difficile da trovare, con una sincerità e verità spesso sconosciute, sapeva quello che diceva e diceva quello che sapeva». «Certo, sullo zafferano non aveva pari, sapeva ogni dettaglio ed era molto orgogliosa di Civitaretenga e di Navelli, ma sopratutto della nipote Dina, quando la guardava e la sentiva parlare le brillavano gli occhi» conclude. I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio alle 14,30 nella chiesa di Sant’Antonio a Civitaretenga. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero