Molestie sessuali in classe, il professore: «Accuse inventate»

Molestie sessuali in classe, il professore: «Accuse inventate»
Ha chiesto di andare direttamente a processo con il giudizio immediato il professore di Scienze di un liceo di Teramo accusato di presunte molestie e violenza sessuale nei...

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Ha chiesto di andare direttamente a processo con il giudizio immediato il professore di Scienze di un liceo di Teramo accusato di presunte molestie e violenza sessuale nei confronti di alcune sue giovanissime studentesse. Lo scorso aprile nei suoi confronti erano scattati gli arresti domiciliari, chiesti dal pm titolare dell'inchiesta Greta Aloisi, e la successiva scarcerazione e sostituzione della misura con la sospensione dall'esercizio del pubblico servizio di insegnante disposta dal tribunale del Riesame dell'Aquila. Oggi, il suo difensore, l'avvocato Vincenzo Di Nanna, fa sapere che «è lo stesso accusato a richiedere d'essere giudicato in un pubblico dibattimento nel corso del quale dice - le inverosimili e improbabili accuse dovranno essere verificate nel contradditorio delle parti e, per valutare l'attendibilità della deposizione delle presunte vittime minorenni sarà richiesto, prima di procedere all'esame testimoniale, l'esperimento di una perizia psichiatrica. La difesa ha già conferito l'incarico di consulente al professor Giovanni Battista Camerini di Bologna, neuropsichiatra infantile».

Ad accusare il docente sono state tre sue Studentesse di 14 e 15 anni che avrebbero raccontato i fatti accaduti in aula, davanti agli altri compagni e a due insegnanti di sostegno, ad altre due docenti che a loro volta si sono rivolte alla preside. Le indagini sono partite quando anche i genitori delle ragazzine sono stati avvisati e si sono immediatamente recati dai carabinieri con le figlie. Già in fase di interrogatorio di garanzia il professore, un teramano 54enne, aveva risposto con puntualità e precisione alle accuse e offerto al gip ogni chiarimento richiesto, continuando a ribadire la sua estraneità ai fatti contestati. Ma le indagini sono andate avanti e oggi è stato lui stesso a chiedere di saltare il passaggio dell'udienza preliminare per il processo. Di fronte ai giudici, si dovrà difendere da accuse pesanti mosse da chi sostiene che lui, durante le ore di lezione, avrebbe usato frasi del tipo «dovrebbero riaprire i forni crematori».

E non solo. Perché si parla anche di palpeggiamenti a due studentesse. Mesi fa è stata proprio una delle tre ragazze, Paola (nome di fantasia, ndr), 14 anni, a raccontare cosa sarebbe accaduto: «Ci guardava sempre sul seno, mai negli occhi. Un giorno una mia compagna di classe è andata vicino alla cattedra per l'interrogazione e lui le ha toccato tre volte l'interno delle cosce». Un episodio, quest'ultimo, che a lei, però, le è stato riferito dall'amica. «Quel fatto ci ha fatto ricordare altre cose che erano accadute in classe: il venerdì, quando avevamo lezione di Scienze, in inverno ci mettevamo sedute con le spalle al termosifone e ogni volta ci ritrovavamo il professore di fronte a noi a pochissima distanza con le sue parti intime all'altezza delle nostre facce». Nella ricostruzione degli inquirenti emerge quanto Paola ha raccontato: Ad un'altra ragazza che stava alla lavagna lui le ha toccato il seno strusciandosi addosso, ma stava di spalle alla classe e ha fatto attenzione a questo». Per non parlare delle frasi transfobiche fatte proprio a lei: «Mi diceva come hai fatto a cambiare il nome sul registro elettronico? Dimmelo, così mi cambio la data di nascita e mi metto con una di voi».
 

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Il Messaggero